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Arriva l’estate: è ora di mettersi al lavoro

vescovo-Tessarollo-Adriano
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Durante gli anni del liceo un insegnante ci ripeteva spesso, soprattutto se ci vedeva agitati per gli esami molto vicini, che c’è un tempo in cui bisogna studiare e un tempo in cui bisogna avere studiato. Mi pare che anche per il nostro Governo si avvicini un tempo di esami. E’ già il tempo in cui ‘bisogna avere fatto’ o c’è ancora “il tempo di fare”? I nodi da sciogliere non sono pochi, le strade da aprire pure. Due o tre provvedimenti ‘bandiera’ non possono bastare a governare una realtà complessa come uno Stato che richiede una ‘macchina’ che individui e studi i problemi, che faccia le scelte operative conseguenti e valuti con quali risorse porle in atto, che decida a chi affidarne l’esecuzione, vigilando di non cadere in mano a profittatori o a ‘raccomandati’ di dubbia affidabilità. E i singoli ministri operano in sinergia o “l’uno contro l’altro armati”? C’è bisogno che il Governo come tale risulti titolare e responsabile di tutta la sua azione. Da questo punto di vista pare ci sia molto da lavorare per creare o ricreare una compagine governativa che non sia un ‘palco di prime donne’. Il tempo non passa inutilmente: o diventa una successione di opportunità giocate a vantaggio di tutti o una sequenza di occasioni perdute, se non di scelte sbagliate, con le negative conseguenze sulla vita e i problemi delle persone, delle aziende piccole e grandi e di altro ambito sociale ed economico. E’ vero che ci sono cose che funzionano, ma il danno viene da ciò che funziona male o non funziona affatto. E non basta ‘non fare’ per evitare errori, perché il non fare è già un errore, per tutto ciò che blocca e non permette di operare e di promuovere per il bene comune. Anche il settore della Giustizia non sta vivendo tempo sereni, con il senso di inaffidabilità che questo suscita tra la gente. L’attenzione al bene comune e alla vita dello Stato in cui viviamo chiede a tutti di darsi preoccupazione, sia chi governa, sia chi vigila costruttivamente dall’opposizione e sia i cittadini tutti, per poter fare sentire la propria voce oggi ed esprimere una consapevole valutazione domani, quando nuovamente sarà richiesto il consenso. Anche il mondo sindacale sembra stia preparando battaglie rivendicative autunnali. E in questi mesi estivi? Non si potrebbe ormai cambiare il canovaccio di azione, e operare positivamente ‘subito’ per salvare e comporre tensioni e operare aggiustamenti ogni volta che c’è bisogno, senza ammucchiare le tensioni e i problemi per le grandi parate di facciata autunnali, che tanto poco di positivo ormai si sa che producono, servendo più alla propaganda dell’organizzazione che al reale bene della Cosa Pubblica?

+ Adriano Tessarollo