VISITA PASTORALE NELL’UNITA' PASTORALE DI S. GIUSEPPE - VILLAGGIO BUSONERA - BOSCOCHIARO

In comunione col vescovo

Boscochiaro
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Con le Sante Cresime di sabato 30 marzo si è conclusa la visita del vescovo Adriano nella nostra Unità pastorale di San Giuseppe, Villaggio Busonera e Boscochiaro. Cosa dire di questa esperienza? Credo che il significato profondo di questa visita si possa riassumere in un’unica parola: comunione. Infatti, tutti abbiamo potuto sperimentare la comunione della Chiesa con il Signore, che è manifestazione della presenza di Gesù in mezzo a noi. Ognuno ha avuto la possibilità e il privilegio di incontrare in modo intimo il vescovo e lui ci ha conosciuti personalmente perché si è soffermato in mezzo a noi senza fretta e con molta delicatezza, condividendo il suo percorso di vita cristiana. Attraverso la sua vita consacrata, la sua umanità e la sua vicinanza al Cristo ci ha fatto avvicinare ancora di più a Gesù. Non a caso già solo l’idea della Visita ci dava tanta emozione, proprio perché i membri della Chiesa rappresentano per tutti noi le porte che ci avvicinano all’unica Porta dell’Amore. Con la Visita Pastorale il nostro vescovo si è fatto porta vicina a noi, che ci accoglie, che si apre per noi, basta che noi vogliamo entrare.

San-GiuseppeNel susseguirsi dei vari incontri, il vescovo ha offerto a tutti molteplici spunti di riflessione. In primo luogo, il nostro Pastore ci ha fatto cogliere l’essenzialità di saper vivere il momento e il luogo in cui Dio ci fa vivere, di ringraziare per questo senza pensare che forse erano meglio altre alternative e di far fruttare ciò che la vita ci presenta senza scappare dalle situazioni difficili, affrontandole coscienti della presenza di Dio al nostro fianco.

Accanto a ciò, il vescovo ci ha fatto capire anche l’importanza di aprirsi e andare nelle “periferie” dove apparentemente vediamo il buio, ma dove Dio ci ha già preceduti. Per incontrare queste “periferie” non occorre andare tanto lontano, dobbiamo piuttosto avvicinarci a chi la pensa diversamente da noi, cioè a chi ci “è lontano”, non tanto fisicamente ma soprattutto mentalmente. Questo, infatti, può accadere anche con il vicino di casa o con le persone con cui viviamo tutti i giorni, ma con cui si fa fatica a rapportarsi e a condividere. A questo deve corrispondere un’apertura del cuore e degli orizzonti che sia non più uno sforzo, ma che diventi una naturale propensione alla fecondità della carità. L’apertura della porta del nostro cuore va fatta prima e allora dopo potremo entrare nella Porta dell’Amore che Gesù ha già aperta per tutti noi.

Non sono mancate le occasioni di scambio anche con i bambini e i ragazzi del catechismo e con il mondo dei giovani. Noi catechisti e animatori abbiamo avuto il privilegio di sperimentare la visita pastorale del nostro vescovo con gli occhi dei ragazzi e abbiamo potuto anche noi ricevere il dono di un’attenzione del tutto particolare, riservata proprio ai bambini e ai giovani della nostra Unità Pastorale.

La tanto attesa visita del Vescovo è stata vissuta con molta emozione perché per un bambino, ma devo dire anche per un adulto, l’incontro col Pastore della nostra Diocesi non fa parte della quotidianità, né tanto meno è un momento da condividere con superficialità. In aggiunta i nostri bambini e ragazzi, soprattutto nei primi anni del catechismo, sembrano vivere una realtà molto legata alle singole parrocchie, quasi come se tutta la Chiesa cattolica fosse stipata solo all’interno delle mura delle nostre chiese. Se escludiamo la figura del Papa, infatti, tutto ciò che coesiste nel mezzo risulta molto lontano dalla vita quotidiana dei bambini. Anche se è prerogativa del lavoro del catechista, del genitore e del parroco tendere un ponte tra le nostre parrocchie e l’universalità della nostra Chiesa, niente può sostituire il dono dell’incontro diretto ed umano con il nostro vescovo.

Villaggio-BusoneraAbbiamo perciò accolto il vescovo Adriano con quell’accoglienza calorosa e spontanea che solo i bambini sanno dare e che risulta sempre la via più sincera e diretta per raggiungere il cuore delle persone. Con tutti i ragazzi ed i bambini del catechismo abbiamo quindi atteso il nostro vescovo che ha voluto approfondire ogni incontro con domande e con qualche brevissimo accenno di catechesi, senza mai appesantire l’incontro stesso. Il vescovo, da parte sua, ha lasciato ad ogni bambino un pezzo della sua vita di uomo e di cristiano, raccontandola con sincerità e non sottraendosi alle curiosità.

Ripensando a questi intensi incontri, riaffiorano dai ricordi i pomeriggi passati con i nonni, quando da bambini si stava a guardarli e ad ascoltarli per ore con voracità e senza mai stancarsi di fare domande. Nei bambini del catechismo noi catechisti e animatori abbiamo visto gli stessi sguardi, con un velo di emozione e la soddisfazione che questa visita sia stata veramente efficace nel rinnovare la loro fede. I bambini, da parte loro, hanno avuto il privilegio di incontrare in modo diretto il vescovo, sapendo che una parte di loro è conservata indelebilmente nel suo cuore. Sono stati momenti densi di emozioni che resteranno indelebili nei loro ricordi, scevri da ogni formalismo e ricchi di semplicità e di autenticità. Sicuramente tutti si sono sentiti veramente accolti ed è cresciuta la consapevolezza che essi sono parte privilegiata di una comunità che va oltre le singole parrocchie e che è continuamente alimentata dall’amore del Signore.

Grazie al vescovo Adriano per gli spunti di riflessione che ci ha offerto e per il tempo trascorso in comunione e grazie alla bontà misericordiosa di Dio che mette e continua a mettere sul nostro cammino figure ed esempi che ci illuminano.

Daniele Mozzato

Foto: in alto, Boscochiaro; al centro, San Giuseppe; sotto, Villaggio Busonera