RIFLETTENDO SUL VANGELO - i DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO C

In ascolto della Parola

LETTURE:  Dt 26,4-10; Sal 90; Rm 10.8-13; Lc 4,1-13

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Inizia una nuova stagione dell’anno liturgico: la Quaresima.

Vi siamo entrati mercoledì scorso, con il Rito delle ceneri. Tempo prezioso, questo, per ritornare a Dio e per ricentrare tutta la nostra vita in Cristo. È un tempo privilegiato nel quale siamo gradualmente condotti da Dio a rientrare in noi stessi e a recuperare la nostra identità di figli suoi. Anche se è un cammino non facile, tuttavia non è impossibile, sull’esempio di Gesù, fuggire le tentazioni e mettere in fuga l’Avversario che tende a procurarci quel malessere esistenziale che conduce alla perdizione.

Tentazione di Gesù Cristo
=(Mt 4:1-11; Mr 1:12-13) Ge 3:1-6; 1Gv 2:16
1 Gesù, pieno di Spirito Santo, ritornò dal Giordano, e fu condotto dallo Spirito nel deserto per quaranta giorni, dove era tentato dal diavolo. 2 Durante quei giorni non mangiò nulla; e quando furono trascorsi, ebbe fame. 3 Il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». 4 Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di pane soltanto vivrà l’uomo“».
5 Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un attimo tutti i regni del mondo e gli disse: 6 «Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni; perché essa mi è stata data, e la do a chi voglio. 7 Se dunque tu ti prostri ad adorarmi, sarà tutta tua». 8 Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Adora il Signore, il tuo Dio, e a lui solo rendi il tuo culto“».
9 Allora lo portò a Gerusalemme e lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù di qui; 10 perché sta scritto:
Egli darà ordini ai suoi angeli a tuo riguardo,
di proteggerti”
11 e “Essi ti porteranno sulle mani,
perché tu non urti col piede contro una pietra
“».
12 Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non tentare il Signore Dio tuo“».
13 Allora il diavolo, dopo aver finito ogni tentazione, si allontanò da lui fino a un momento determinato.

Il Vangelo della 1ª domenica di Quaresima come ogni anno ci fa riascoltare il racconto delle tentazioni di Gesù nel deserto. Quest’anno dall’evangelista Luca.

La liturgia invita anche noi a iniziare questo cammino dal deserto come Gesù: “Gesù pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni…” (Lc 4, 1-13). Nel deserto il diavolo tenta Gesù con espressioni che apparentemente si mostrano, se vogliamo, lecite: promette, infatti, pane dalle pietre (v. 3), dopo il lungo digiuno del deserto, promette potere, successo e gloria (vv. 5-7), promette anche una dimostrazione di forza (vv. 9-11).

Anche per ciascuno di noi si presentano, talvolta, nella strada del deserto dei momenti in cui le difficoltà, il buio, l’aridità del cuore possono prendere il sopravvento e farci perdere la direzione giusta. Il deserto, infatti, è sempre stato un luogo di prova. Lo è stato per Israele, dove il popolo si mostrò infedele e fece scelte sbagliate; lo è stato, come abbiamo letto nel Vangelo di oggi, per Gesù, scontrandosi con le non facili tentazioni del maligno.

Nella lotta contro le tentazioni siamo invitati a lasciarci educare e guidare dalla Parola che in modo particolare in questa Quaresima ci verrà donata. Come Gesù anche noi siamo chiamati a non barattare, a non scendere a compromessi, ma a rispondere con la Parola. È la verità della Parola che sconfigge il male e ci spinge a scelte giuste.

Quali sono le tentazioni che maggiormente avvertiamo nella nostra vita?

Quante volte siamo tentati di riporre nei beni materiali il senso della nostra esistenza, affannandoci nella ricerca spasmodica di ciò che può soddisfare bisogni e desideri superflui che molte volte si rivelano effimeri o di poco conto!

Quante volte in noi si nasconde la tentazione del potere a cui sacrificare anche la nostra coscienza: è il potere che esercitiamo non in maniera corretta sulle cose e sulla natura! È il potere egoistico dell’uomo sulla donna, dell’uomo sull’uomo stesso, di un popolo su un altro popolo.

Quante volte anche in noi c’è la tentazione di mettere la religione al sevizio del nostro egoistico istinto di potenza! Siccome siamo poveri esseri umani ci creiamo un sostituto: un dio pensato nell’ottica del potere. E in nome di questo corriamo il rischio di trascurare le esigenze dell’impegno morale, della giustizia, dell’amore del prossimo. Ed ecco, allora, che confrontandoci quotidianamente con promesse di libertà, di gloria, di sicurezza, di potenza, che continuamente ci vengono offerte e che, all’occhio superficiale, possono apparire più affascinanti delle promesse di Dio, ci viene chiesto di tornare alla novità del Vangelo. Gesù non contrappone al diavolo segni straordinari o numeri folcloristici, gli mette davanti la sua fede ancorata sulla roccia della Parola di Dio.

Ecco un primo impegno quaresimale: scegliamo in questi giorni di trovare qualche minuto di tempo per raccoglierci in ascolto della Parola nella certezza che essa ci fa scoprire i segni grandi di amore e ci dà la forza e il coraggio di vincere le tentazioni che albergano dentro il nostro cuore.

 don Danilo Marin