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Sovranismo e sovranità. Una riflessione

vescovo-san-domenico
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Leggo nell’enciclopedia Larousse, che il sovranismo è una dottrina politica che sostiene la preservazione o la ri-acquisizione della sovranità nazionale da parte di un popolo o di uno Stato, in contrapposizione alle istanze e alle politiche delle organizzazioni internazionali e sovranazionali. È giusto porsi oggi la domanda se i popoli sono sovrani o se non lo sono altri.

Leggevo pure altre riflessioni in questi giorni che condivido per provocare qualche riflessione critica, in riferimento specie alla nostra Italia. Ritengo che una comunità politica, uno Stato, per essere sovrano, abbia bisogno di una proprietà comune, un patrimonio, destinato a soddisfare i bisogni e gli interessi pubblici e tutelare quei ‘beni comuni’ che arricchiscono tutti.

Oggi in Italia (e nel mondo, Europa compresa) si sta andando, se non si è già andati, verso una situazione in cui la ricchezza è nelle mani di pochi, i quali operano in concorrenza con gli stessi Stati, i quali non hanno più potere di intervenire nell’economia. In questa situazione i pochi ricchissimi, per vie cosiddette ‘finanziarie’, acquisiscono i beni reali degli Stati che li consegnano loro per sanare i loro debiti monetari. Da troppo tempo in Italia i Governi non hanno contrastato questa appropriazione dei beni di tutti (patrimonio pubblico).

Sicché oggi siamo dominati dall’economia del debito per la quale gradualmente lo Stato, in definitiva popolo, perde la sua sovranità, rischiando anche il fallimento (vedi Grecia) e diventando ‘schiavo’ di questi grandi poteri privati, come le Multinazionali o i Mercati che dettano poi ai politici anche le Leggi e schiavizzano i popoli, ai quali non resta che essere continuamente tassati e supertassati per far fronte alle quotidiane necessità dello Stato. Non solo, ma si finisce addirittura a dover legiferare esclusivamente per contenere il debito pubblico che è continuo oggetto di speculazioni finanziarie che alzano gli interessi sui titoli del debito pubblico, accrescendolo sempre più.

C’è ancora sovranità e libertà in questa situazione? Il sistema produttivo poi è colpito sempre di più, perché non ha più sostegno per investimenti ma solo prelievi per pagare il debito pubblico .Per non parlare poi delle diseguaglianze non solo tra Stati ma anche tra cittadini all’interno dello stesso Stato. Forse una riflessione più pacata e reale potrebbe fare bene anziché lottare politicamente solo per la conquista del potere, che spesso è solo nominale ma non reale di fronte ai grandi poteri finanziari ed economici.

 + Adriano Tessarollo