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1/1/2019. L’augurio di Capodanno non vale solo per un giorno

vescovo tessarollo
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Samo al 2019! Di per sé il tempo non ha interruzioni, passa regolarmente con continuità e inesorabilità. È il nostro computo che varia, che conta ore, giorni, mesi e anni, contando i giri della luna e del sole intorno a se stessi o intorno a noi. In un libro della bibbia leggiamo (Qo 2,5-7): “Il sole sorge, il sole tramonta e si affretta a tornare là dove rinasce. Il vento va verso sud e piega verso nord. Gira e va e sui suoi giri ritorna il vento. Tutti i fiumi scorrono verso il mare, eppure il mare non è mai pieno: al luogo dove i fiumi scorrono, continuano a scorrere”.

È il loro giro che ricomincia, non il nostro. Noi continuiamo nella nostra corsa quotidiana. Corsa verso dove? Vedere sotto i nostri occhi l’accrescersi della cifra dell’anno in corso, contare gli anni che passano, forse ci fa riflettere o forse ci porta a non pensarci. Può anche suggerirci pensieri non tranquillizzanti, di timore o di tristezza. Dipende dall’età di ciascuno o dalle proprie condizioni personali, fisiche, economiche, familiari e sociali. Certo, molto dipende anche dalle condizioni del mondo che ci circonda e dall’orientamento che ciascuno dà alla propria vita. Noi cresciamo ‘nel tempo’, realizziamo un progetto ‘nel tempo’, realizziamo noi stessi ‘nel tempo’. Cosa intendiamo dire quando diciamo che abbiamo ‘perso tempo’? Se occupiamo del tempo senza realizzare quanto avevamo programmato, sia in lavoro che in sano divertimento o altro, diciamo che abbiamo ‘perso tempo’. Tante volte spendiamo affannosamente il nostro tempo in azioni, attività o relazioni che ci ‘rendono schiavi’ anziché ‘renderci liberi’, che ci procurano affanno e frustrazione anziché serenità e soddisfacimento.

Porgere allora gli auguri in occasione del ‘computo’ del tempo che passa, come è la ricorrenza del Capodanno, penso significhi augurare ad ognuno di saper valutare i propri giorni e i propri anni in ragione del progredire nell’acquisire quella sapienza del cuore che sa sempre più scegliere ciò che giova al proprio bene e a quello degli altri, perché questo dà le vere gioie, quelle che rimangono. Ogni momento del nostro tempo è unico e irripetibile, e può essere perduto o utilmente vissuto in ragione del fine che ci siamo proposti e che ci proponiamo. Auguro pertanto all’inizio di questo nuovo anno 2019 che ognuno, che ogni famiglia e ogni comunità cristiana sappia organizzare e programmare nell’arco di ogni giornata il tempo per coltivare e realizzare l’itinerario della fede o della ricerca dei segni che Dio pone nella propria storia, per non consumare la vita esclusivamente nella fugacità delle nostre cose terrene, senza metterle in comunicazione con l’eternità di Dio che rimane sempre, sprecando quel dono prezioso che è il tempo. Buon Anno 2019.

 + Adriano Tessarollo