Il Regno di Dio è giunto: convertitevi

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PAROLA DIO – I Domenica di Quaresima – Anno B

LETTURE: Gn 9,8-15; Sal 24;  1 Pt 3,18-22;  Mc 1,12-15

Il Regno di Dio è giunto: convertitevi

Alla vigilia di un grande avvenimento o di una grande decisione tutti si prendono un momento di riflessione, quasi per raccogliersi in sé per poi lanciarsi nell’avventura.

Anche Gesù viene dallo Spirito spinto nel deserto (v. 12) per prepararsi alla sua missione, alla vita pubblica. Egli ha ricevuto da poco l’investitura messianica: “Tu sei il Figlio mio diletto, in te mi sono compiaciuto” (v. 11). Ma appena questo è avvenuto, “subito” lo Spirito disceso su di lui lo spinge nel deserto, dove è presente più che mai il diavolo, Satana, il tentatore, la cui missione è dividere e separare, soprattutto da Dio. Gesù entra così in una zona d’ombra, entra nella prova, perché il deserto è terra di prova, di tentazione: si ritira per pregare, per digiunare, per lottare appunto contro la prova. In quel deserto di Giuda, accanto al mar Morto, tra quelle rocce aride, Gesù “dimora quaranta giorni, continuamente tentato da Satana”.

Mercoledì scorso con il Rito delle Ceneri sul capo abbiamo iniziato questo tempo favorevole, così lo definisce la liturgia, della Quaresima, perché è un tempo dedicato solo ed esclusivamente all’incontro con Dio che tende a farci “crescere nella conoscenza del mistero pasquale di Cristo” e conseguentemente a “testimoniarlo con una degna condotta di vita”.

Ebbene, la Quaresima che si apre davanti a noi ci porta, nel deserto, in compagnia di Gesù, per lottare contro le tentazioni, per dire delle parole di autenticità sulla nostra vita.

La prima predica di Gesù all’inizio della sua vita pubblica, nella quale Gesù lancia il suo programma, deve diventare “la predica” per tutti questi quaranta giorni e sono le parole che ci siamo sentiti ripetere nell’imposizione delle ceneri sul nostro capo: “Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è giunto: convertitevi e credete al Vangelo”.

Il momento propizio è arrivato. Il Regno di Dio, Gesù il Verbo incarnato, è qui a portata di mano come reale possibilità di salvezza offerta a tutti. È necessario convertirsi e occorre credere al Vangelo.

Perché questo avvenga, sapientemente la Chiesa ci offre la bussola necessaria per orientarci che consiste in tre modi di vivere: la mortificazione con il digiuno, il rapporto con Dio con la preghiera e l’ascolto della Parola e l’amore di Dio nei nostri confronti alimentando la carità.

Il digiuno che siamo chiamati a vivere non è la dieta con lo scopo di star meglio fisicamente, deve diventare, soprattutto, segno della nostra astinenza dal peccato. Il vescovo sant’Agostino diceva: “Il digiuno veramente grande, quello che impegna tutti gli uomini, è l’astinenza dalle iniquità, dai peccati e dai piaceri illeciti del mondo…”. Allora la mortificazione del corpo (“mortificare” vuol dire dominare il corpo) è segno della conversione dello spirito. Il digiuno per dire dei “no” che mi aprono a dei “sì” che allargano il nostro cuore verso orizzonti più grandi e più nobili.

Pregare è saperci regalare degli spazi più ampi che manifestano la nostra appartenenza a Dio.

È un tempo favorevole, la Quaresima, inoltre per metterci in ascolto della Parola sia personalmente, creando anche in casa l’angolo con il Testo sacro in bella vista, con un lume acceso accanto e anche assieme alla Comunità che certamente in questo periodo offrirà dei momenti di ascolto, di approfondimento perché la Parola ascoltata scenda nel cuore stimolando la conversione.

Infine la carità che si traduce soprattutto nell’essere attenti ai bisogni di chi ci vive accanto.

L’amore per Dio deve essere concretizzato nell’amore per l’uomo. Ancora una volta l’apostolo Giovanni ci viene in aiuto: “Se uno dicesse: io amo Dio, e odiasse il suo fratello, è un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede non può amare Dio che non vede” (I Gv 4, 20). L’amore deve essere palpabile, si deve toccare con mano, in una parola: deve essere vero.

L’amore è la parola più inflazionata ed è la parola che ha bisogno, più delle altre, di diventare vita concreta. L’amore si è fatto uomo in Gesù di Nazareth e dall’incontro con lui possiamo anche noi diventare pane spezzato per i fratelli. Occasioni per vivere tutto questo, in Quaresima, ne avremo certamente moltissime. Auguriamoci di vivere intensamente questo tempo di grazia per riscoprire la salvezza giunta a noi attraverso il battesimo e realizzare una vita cristiana più convinta e piena per ritrovare il Centro.

don Danilo Marin