VITA CONSACRATA (1). ORATORIO SALESIANO DON BOSCO DI CHIOGGIA

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VITA CONSACRATA (1). ORATORIO SALESIANO DON BOSCO DI CHIOGGIA

Un’amicizia esplosiva

Don Bosco attraeva come una calamita. Scrive don Lemoyen nelle Memorie Biografiche questo divertente aneddoto. Una sera don Bosco camminando lungo un marciapiede in via Doragrossa, ora chiamata via Garibaldi, passò innanzi all’invetriata di un magnifico fondaco da panni il cui cristallo teneva tutta l’ampiezza della porta. Un buon giovanetto dell’oratorio, il quale vi serviva da fattorino, visto don Bosco, nel pieno slancio del suo cuore, senza riflettere che l’invetriata era chiusa, corre per andarlo a riverire; ma dà col capo sul cristallo e lo riduce a pezzi.

Al rovinoso cadere dei vetri don Bosco si ferma e apre la vetrata; il fanciullo tutto mortificato gli si fa da presso, il padrone esce di bottega alza la voce e grida; i passanti fanno crocchio. “Che cosa hai fatto?” domandò don Bosco al giovanetto; ed egli ingenuamente risponde: “Ho veduto lei a passare, e pel grande desiderio di riverirla non ho badato che dovevo aprire la vetriata e l’ho rotta”. Era un senso di amicizia esplosiva quello che i ragazzi provavano per don Bosco. Sulla linea di San Francesco di Sales, cantore dell’amicizia spirituale, don Bosco sentiva che l’amicizia fondata sulla benevolenza e sulla confidenza reciproca pareva essenziale al suo metodo educativo, il sistema preventivo. I ragazzi amano don Bosco perché don Bosco li ama e ama ciò che essi amano!

Al termine della visita canonica dell’oratorio, don Frisoli inviato dal Rettor Maggiore, l’anno scorso diceva: “Ho visto quanto i chioggiotti amano don Bosco, ma vi posso assicurare che don Bosco ama ancora di più i chioggiotti!”. Una grande dimostrazione di questo grande affetto è stata la visita a Chioggia dell’urna con le reliquie del Santo dei giovani e la grande folla che, nonostante il tempo proibitivo, ha voluto rendergli omaggio.

I Salesiani sono presenti con l’oratorio a Chioggia dal lontano 1889, inviati dal primo successore di don Bosco, Don Michele Rua, e da allora sono stati per numerose generazioni di giovani e per le loro famiglie punto di riferimento per l’avviamento alla vita lavorativa, sociale e cristiana. Per i cortili, la chiesa e il teatro dell’allora calle Chiereghin numerosi sono stati i salesiani preti e laici che hanno rispecchiato con la loro vita le qualità spirituali ed educative del Santo piemontese. Dal 1966 la cappella interna dell’oratorio è stata eretta a parrocchia di Maria Ausiliatrice e quindi cura la pastorale tipica di ogni parrocchia (liturgia, catechesi, carità) in comunione con il vescovo, ma da sempre l’opera ha avuto le caratteristiche di un oratorio, centro giovanile aperto a giovani e adulti di tutta la città di Chioggia.

Oggi la comunità religiosa presente a Chioggia fa parte della Ispettoria salesiana del Triveneto ed è costituita da cinque sacerdoti e due confratelli laici che animano parrocchia e l’oratorio. Aiutati da numerosi volontari laici che condividono lo spirito educativo di don Bosco, accolgono i numerosi ragazzi, giovani e adulti nei capienti cortili e nelle sale per l’oratorio quotidiano di base in attività spontanee e nei gruppi organizzati. La polisportiva salesiana nei settori calcio, pallavolo, voga, arrampicata e pattinaggio raduna circa 350 iscritti. Da 70 anni è presente il gruppo scout AGESCI Chioggia 1 che con il suo collaudato metodo fa educazione alla vita di numerosi giovani nelle tre branche, e da 15 anni è anche presente, con molteplici e benemerite iniziative, il gruppo MASCI “La forcola”. Nutriti sono anche i gruppi tipici delle case salesiane, gli Amici Domenico Savio, il gruppo Salesiani Cooperatori, gli ex allievi. Non si possono poi descrivere compiutamente le tante attività e i gruppi di collaboratori che ruotano attorno all’oratorio: il gruppo volontari del cinema teatro don Bosco, i volontari che fanno servizio nel bar e nel cortile, il gruppo teatrale “Don Michele Aldegheri”, il gruppo “Amici del presepio Ildebrando Sartori”, il gruppo missionario adozioni a distanza, il gruppo di volontari nella gestione della festa popolare, il gruppo animatori dell’estate ragazzi, il gruppo “Mamma Margherita”, i vari cori e gruppi musicali che trovano ospitalità nelle sale e più volte si esibiscono in occasione delle varie feste.

C’è solo da ringraziare Dio per il dono di don Bosco che con la sua spiritualità sa aggregare tante persone, ma anche per il bene che tanti salesiani hanno realizzato, nonché per la generosità di tanti adulti, giovani e ragazzi che considerano e amano l’oratorio salesiano come casa propria e oggi a Chioggia incarnano e rendono vivo lo spirito di don Bosco a 200 anni dalla sua nascita.

                         don Rossano Zanellato