CA’ CAPPELLO DI PORTO VIRO – Evento Storico

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Ca’ Cappello di Porto Viro

“Evento storico” dopo l’importante restauro

La chiesa riconsegnata ai fedeli

Anche per la chiesa parrocchiale, oltre che per i cittadini di Ca’ Cappello (250 abitanti), il 21 dicembre è diventato “evento storico”. I fedeli e gli abitanti della parrocchia ed il Comitato (presieduto da Fernando Sarto e Rita Siviero) in collaborazione con tanti amici, che hanno organizzato la festa, si sono dimostrati consapevoli che questo giorno resterà negli annali di questa parrocchia. In questa IV domenica di Avvento a cominciare dalle ore 16 il vescovo Adriano ha riconsegnata alla Comunità la chiesa, dopo i profondi restauri consistenti nel tetto riparato (e non solo “ripassato”), la struttura muraria consolidata, le pareti interne ed esterne ritinteggiate, il pavimento sistemato con marmi provenienti dalla chiesa di Sant’Andrea in Chioggia anch’essa oggetto di restauro, la messa a norma degli impianti elettrico, termico e dell’amplificazione. Per una spesa di circa Euro 100.000. Nella circostanza è stato consacrato l’altare perché non lo era mai stato prima.

Ca’ Cappello (anno 1666) è parrocchia di Porto Viro assieme a Contarina (1665), Donada (1680), Taglio di Donada (1680), Fornaci (1955), Scalon (1968), Ca’ Cappellino (1714), Villaregia (1684) e Porto Levante (1961). Parrocchia da diversi anni gestita in Unità pastorale dal parroco di Scalon il salesiano don Agostino Pieretti e affidata al confratello don Giorgio. Una prima cappella risale al 1630 assieme alla “corte” dei nobili Cappello per assumere le attuali configurazioni (metri 12 x 22 x 14) e venire aperta al culto nel giugno del 1714. Un restauro è datato 1930-34 e poi nel 1950 ed infine nel 1955, causa danni dell’alluvione del 1951.

È stato il vescovo Adriano in persona davanti ad una grande folla emozionata a concelebrare, con il vicario generale don Francesco, i salesiani don Agostino, don Giorgio, don Gianluca, l’indimenticato ed indimenticabile don Italo, gli ex parroci don Angelo e don Stefanio con don Corrado. Curatori del cerimoniale il francescano fra’ Carlo e l’accolito Tomas Pregnolato. Presenti i rappresentanti delle Istituzioni e degli Enti coinvolti nell’operazione: l’assessore Ivano Vianello con la fascia tricolore, l’ex sindaco Geremia Gennari cui va gran merito per aver caldeggiato il progetto e avviato contatti importanti per il superamento delle problematiche connesse, il maresciallo dei Carabinieri E. Salvagnin, il cav. Flavio Zampieri per la Cariparo, l’arch. Giuliano Stoppa, l’ing. Pierdamiano Ferro; presenti pure diverse persone giunte dalle parrocchie vicine. La cerimonia è stata impreziosita dal Coro parrocchiale diretto da Antonio Ghezzo con all’harmonium Alberto Dinarello. “Ora la chiesa restaurata – ha commentato una persona – si presenta come un gioiellino”. Una lapide in latino dettata da don Giuliano nativo del posto è stata murata a ricordo dell’evento. La liturgia vissuta è stata quella propria della “Dedicazione dell’altare” (Paramenti bianchi) conservando però le letture (epistole e vangelo) della domenica IV di Avvento. La cerimonia della consacrazione dell’altare ha avuto un che di suggestivo, ha commentato il parroco don Agostino, quando il Vescovo ha versato sul marmo il sacro Crisma, poi sparso da due signore su tutto il perimetro. È stato acceso il fuoco con il profumo fragrante dell’incenso, ornato l’altare con la tovaglia, i fiori e le candele, queste accese personalmente dal Vescovo. I ringraziamenti di don Agostino, a nome anche del vescovo, sono stati rivolti alle Autorità, ai fedeli, alla Cariparo, al geom. Luca Mancin che ha seguito i lavori a nome della Curia e alle Ditte che hanno eseguito i lavori, senza dimenticare le maestranze. Il vescovo ha evidenziato il significato della cerimonia che vuole essere una “degna dimora” della presenza di Dio. L’altare che accoglie il Sacrificio diventa anche Mensa per la comunità. La cerimonia è stata scandita dell’invocazione ai Santi. Il vicario generale ha poi comunicato da dove sono arrivati i finanziamenti: dall’Amministrazione comunale, dalla Cariparo, dalla Cei e dai parrocchiani. È seguito, doverosamente, un sontuoso buffet cui tutti hanno fatto onore. Le chiavi della chiesa adesso sono affidate, quando non vi è il sacerdote, agli sposi Angelo Raisa e Caterina Sarto

F. Ferro