Una giornata di preghiera

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Volto di Rosolina. Pellegrinaggio ad Assisi

Una giornata di preghiera

Una cinquantina di pellegrini provenienti dalle parrocchie di Volto, Rosolina, Cavanella D’Adige, Albignasego e Fossò sabato 18 ottobre hanno raggiunto Assisi per venerare il santo patrono d’Italia. Accompagnati dal parroco di Volto don Giovanni Natoli, partiti alle 5 del mattino dal piazzale della chiesa, abbiamo raggiunto la terra del Poverello. La prima sosta al Sacro Convento e alle basiliche Superiore ed Inferiore per venerare e pregare alla tomba del Santo, per accostarci al sacramento della Confessione e per qualche ricordino al negozio della basilica.

Consumato il pranzo a sacco in una sala attigua alla basilica, ci siamo incamminati verso la casa di San Francesco e la chiesa Nuova, successivamente verso Santa Chiara dove abbiamo ammirato il Crocifisso di San Damiano e le spoglie della santa monaca. Scesi poi a San Damiano, don Giovanni ha presieduto l’Eucaristia domenicale in cappella del santuario. All’Omelia ha concretizzato il detto di Gesù nel vangelo della 29ª domenica del tempo ordinario: “San Francesco ha dato tutto a Dio, ha sapientemente affermato, con le sue opere, il primato di Dio sulla vita e sulla storia… Siamo stati creati ad immagine di Dio – ha continuato don Giovanni – siamo di Dio, a lui apparteniamo, a lui ritorneremo grazie a “Sorella Morte”… I farisei cercano di mettere Gesù contro i romani, così da giustificare un’azione punitiva su di lui, ma Gesù non solo se la cava benissimo, ne approfitta per rimarcare le proprietà di Cesare e quelle di Dio. “Mostratemi la moneta del tributo”, ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: “Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?”. Gli risposero: “Di Cesare”. Allora disse loro: “Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio”. Straordinaria risposta di Gesù, che potremmo tradurre così: “I soldi dateli pure a Cesare ma le persone non sono di Cesare ma di Dio, perché il denaro ha sopra l’immagine di Cesare, ma le persone hanno addosso l’immagine di Dio perché fatte a Sua immagine e somiglianza”. Nella vita possiamo barattare tutto, tranne le persone, le loro storie, i loro volti, il loro bene, la loro dignità e persino i loro errori, perché non appartengono al potere forte di turno, ma a Dio stesso. Ogni mancanza fatta nei confronti dell’altro è uno sfregio a Dio. Noi siamo Suoi, per questo siamo al sicuro… Impariamo da San Francesco a lodare il Signore per ogni suo dono…”. Dopo la celebrazione dell’Eucaristia un giovane fraticello, fra Dante, ci ha spiegato la storia del convento di San Damiano; al termine abbiamo visitato la basilica, il chiostro e gli ambienti attigui alla stessa. Un grazie a tutti i partecipanti, a don Giovanni, ad Elena Cappellozza per l’organizzazione del viaggio e… alla prossima! (CB. CP.)

 

da NUOVA SCINTILLA 40 del 26 ottobre 2014