SPECIALE SUORE SANTO VOLTO

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SPECIALE SUORE SANTO VOLTO

Suore del Santo Volto. Dal 31 agosto 1938 a Chioggia, nella parrocchia della cattedrale

-75 anni di presenza fruttuosa

-Un carisma che continua

-50° di professione religiosa

 

 

 

75 anni di presenza fruttuosa

Gli inizi

Ritornare – un salto indietro nel tempo – alla mia infanzia, alla mia vita, vita che ha camminato pari passo alle nostre suore, le suore del Santo Volto: questa è l’occasione buona. Mio padre era fratello di una di loro, suor Elvira, entrata in convento nel 1944. Con lei negli anni molte altre giovani della città seguirono Madre Mastena. I miei genitori avevano conosciuto la beata Maria Pia; quindi spesso raccontavano di lei, delle suore arrivate a Chioggia nell’agosto 1938, della miseria in cui versava la nostra città, specialmente in quella zona più a sud di Chioggia e di come – povere pure loro – le suore aiutavano quanti incontravano in miseria. Ero entrata molte volte con miei genitori nella vecchia casa delle suore in zona Perotolo, ma ancora non la frequentavo. Quello che ricordavo di zia Elvira era la collana con una grande croce e il Volto di Gesù sofferente, la stessa di quella suora nella grande foto in cucina, Madre Maria Pia Mastena, morta nel 1951, il nome della quale fu dato ad una delle mie sorelle, Maria Pia, che si fece poi religiosa Guanelliana. Nel 1957 i miei si trasferirono nel nuovo quartiere Tombola e allora cominciò la mia frequenza giornaliera dalle suore del Santo Volto. Catechismo, Azione Cattolica, ricreatorio. In seguito, accompagnavo le mie sorelle minori alla scuola d’infanzia e al doposcuola da suor Fernanda, che fu una delle prime a partire per la missione.

Quella divenne per me e per tante ragazze la nostra seconda casa. Ricordo le suore che si sono susseguite negli anni, le domeniche trascorse con il teatro fatto dalle più grandi, le diapositive dei Santi proiettate da suor Blandina e commentate con una lunga bacchetta per mostrarci i vari personaggi, le caramelle nella grande scatola di ferro di suor Beatrice, le feste in cortile, le gite. La vecchia casa, la scala di legno, la saletta all’ingresso, i quadri appesi alle pareti e una grande statua dell’Immacolata. Ho ben presente l’inizio dei lavori di restauro e la gran festa del trasloco provvisorio alla casa del pescatore, una processione di ragazzini con seggiole e tavolini. Nella nuova casa restaurata, il primo lavoretto: aiutare suor Beatrice con i bimbi, la signora Marietta – una specie di bidella tuttofare -, suor Anna in cucina, suor Angelica, la nuova superiora. Di ciascuna delle tante suore conosciute conservo il ricordo: Suor Giuseppina, suor Carmela, suor Clotilde, suor Anna, suor Paolina, suor Bertilla, suor Saveria, suor Lucidalba, suor Battistina, suor Tarcisia, suor Angelica, suor Alessandra, suor Benedetta. Alcune delle nostre catechiste entrarono a far parte della famiglia del Santo Volto, in particolare suor Maristella e suor Luciana che quest’anno ricordano il 50° di professione. Quando sono diventata mamma, tutti e cinque i miei figli sono andati alla scuola materna “San Giuseppe Calasanzio”, la scuola delle suore del Santo Volto, le nostre suore, in una collaborazione educativa con tante famiglie. Coinvolto anche mio marito, se c’era un lavoretto da fare, una piccola riparazione, felice di poter essere di aiuto. Negli anni seguenti, altre nuove suore, suor Luigina, suor Fulgenzia, suor Laura, suor Rosaria, suor Marcella, suor Clorinda, suor Vittoria, suor Marcolina, suor Erminia, suor Cristina, suor Marisa, suor Ermenegilda, suor Silvana, suor Amneris, suor Giacomina, suor Ester, suor Lucia, suor Rita, suor Josefa, suor Fiorenza, suor Nicolina, suor Elvira, suor Valeria, suor Annalisa, suor Eugenia, suor Melania, suor Arcadia, suor Luciana Stella.

Dopo il servizio alla scuola materna, tutte collaboravano in parrocchia, nel seguire i chierichetti, nella catechesi agli adulti e ai ragazzi, nei vari incontri, andando a trovare gli ammalati e portando loro Gesù Eucaristia, curando le celebrazioni e gli addobbi.

Una storia che cresce

Portare i figli alla scuola materna si trasformò nel tempo per molte mamme in un frequente ritrovarsi assieme alle suore per festeggiare con i piccoli le varie feste: Natale, Pasqua, fine anno, ecc…. La presenza dei bambini favoriva un nuovo modo di collaborare che continuava anche quando i figli passavano dalla materna alle elementari e le feste non erano più solo per i bambini ma per le famiglie. Presero inizio gli incontri formativi, spirituali, educativi, molti genitori s’inserirono in parrocchia e il Centro parrocchiale e la Scuola materna diventarono “le case della parrocchia”. Nacque un comitato di gestione della Scuola; oltre alla suora direttrice, all’economa e qualche genitore vi fecero parte un paio di parrocchiani della Cattedrale. Per alcuni anni ricoprii quell’incarico, toccando con mano il tanto bene fatto dalle nostre suore nell’aiuto alle famiglie disagiate e in difficoltà, non soltanto economica.

Nel 1989 ci fu una grande festa per la ricorrenza dei 50 anni di presenza delle suore a Chioggia. Nella sala al pianterreno fu allestita una mostra fotografica con le foto dei tanti bambini, uno in particolare: mons. Dino De Antoni. Tutte o quasi le religiose passate per Chioggia tornarono per la celebrazione e fu una grande gioia riabbracciarle. Tante ancora le occasioni d’incontro: le prime feste della donna, tombole, lotterie di beneficenza, e nel 1994 la nascita del gruppo “Amici del Santo Volto” dove la missionarietà era ed è ancora lo scopo principale; ancora oggi nel mese di maggio le brave ricamatrici, con il supporto di alcuni amici, allestiscono la splendida mostra di merletti e ricami nella chiesetta san Martino.

Negli anni le vocazioni religiose andarono diminuendo; scarseggiavano le suore maestre e ci fu bisogno di un’insegnante esterna. La maggiore delle mie figlie, ormai diplomata, coprì quel ruolo per una decina d’anni. Le spese insostenibili, il calo della natalità in un quartiere che stava invecchiando furono alcune delle cause della chiusura della Scuola materna. Oggi, dopo 75 anni, un piccolo numero di suore è rimasto ad operare in parrocchia: suor Enrica, suor Sophia e suor Katarina, grazie alle missioni indonesiane che ci regalano nuove forze e nuove testimonianze di fede. Occorre dire un grazie che sgorga dal più intimo ad ognuna: a quelle che nonostante gli anni ancora operano, alle giovani che hanno lasciato i loro paesi e le loro case per un servizio prezioso gratuito, e a tutte quelle che ci guidano dal cielo, a Madre Mastena per aver scelto di fondare una comunità proprio nella nostra città, proprio nella nostra parrocchia della Cattedrale. (Liliana Bellemo)

Nella foto: Sr. M. Sophia, Sr. M. Enrica. Sr. M. Katarina.

 

Un carisma che continua

In questo anno di grazia, le Suore del Santo Volto celebrano con i fratelli nella fede il 75° anno di presenza in questa Chiesa di Chioggia, con il suo calore di mare e il suo abbraccio di accoglienza. La famiglia delle Religiose del Santo Volto esprime una viva riconoscenza per il dono prezioso di tante ragazze di Chioggia che hanno ricevuto la stessa vocazione e vissuto lo stesso carisma. Il sogno della nostra Madre fondatrice Beata Maria Pia Mastena è di portare il Volto di Gesù in ogni angolo della terra: le sue radici fioriscono non solo in Italia ma anche in Francia, Brasile, Indonesia e Bolivia. Il carisma viene trasmesso anche con la collaborazione di laici adulti, associati come “Amici del santo Volto”, per riscattare tanti volti di poveri e sofferenti; il Volto di Cristo è presente in ogni uomo e donna, soprattutto in coloro che sono sfigurati dal peccato e dall’ingiustizia.

Il carisma della Beata Mastena viene espresso con semplicità e chiarezza attraverso tre verbi: “Propagare, riparare, restituire l’immagine del dolce Gesù nelle anime”. Propagare: la conoscenza e il culto del Santo Volto di Gesù è la sintesi del messaggio cristiano, che nasce dal Battesimo e fa di ogni cristiano un apostolo del Volto sofferente di Gesù. Riparare: la persona consacrata ed ogni cristiano è chiamato ad unirsi a Cristo nella Passione e nella Morte, per offrirsi a lui con una continua espiazione, al fine di completare quanto manca alla passione di Cristo nel Corpo mistico che è la Chiesa.

Ristabilire il Volto di Gesù nei fratelli. Il Volto di Gesù non va solamente contemplato ma imitato, incarnato, vissuto, soprattutto mediante le opere di servizio e di carità, di giustizia e di fratellanza, nel desiderio di ristabilire i lineamenti del Santo Volto riflessi nel prossimo.

Questi tre verbi “racchiudono un intenso programma di vita” che le religiose del Santo Volto cercano di assumere, in fedeltà allo spirito della Nostra Beata Mastena che si nutriva di adorazione eucaristica e di contemplazione del volto del Signore Gesù. Il volto dolente, quello della Sindone, era l’immagine da lei prediletta e venerata: “Quel volto contristato, che fissa su di noi continuamente i suoi luminosi sguardi pieni di tenerezza, ci chiede conforto, riparazione e tutte le più delicate finezze del nostro amore. A noi è stato affidato il Volto Santo e noi lo vogliamo rendere più contento, soddisfatto, sorridente. Coraggio!”

 

 

Suore del Santo Volto di Chioggia

50° di professione religiosa

Questa domenica 25 maggio in cattedrale la messa delle 10.15 viene celebrata da mons. Dino De Antoni in occasione della festa delle Suore del Santo Volto, nel 50° di professione di Sr. Maristella e Sr. Luciana.

 

da NUOVA SCINTILLA 21 del 25 maggio 2014