Un piacevole ritorno al passato

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Osservatorio

Un piacevole ritorno al passato

Grazie ai padri Cavanis

Il cortese invito dei Padri Cavanis a ritrovarci per la festa dell’Immacolata (Patrona dell’Istituto), con una S. Messa, celebrata dal Padre Preposito Generale, ha fatto sì che ci sembrasse di ritornare indietro nel tempo. Un bel salto indietro di almeno 60 anni!

Infatti, il 2014 segnerà il 60° anno di presenza dei Padri Cavanis a Chioggia. Una presenza preziosa, che ha provveduto alla preparazione alla vita di centinaia di giovani di ambo i sessi. Una formazione paziente, senza grandi pretese, che, nel silenzio costruttivo, era capace di attirare a sé una folla di creature, che trovarono nei Padri Cavanis degli educatori preparati particolarmente adatti per tutte le categorie sociali.

 

Ricordo che, fra i primi fedeli seguaci di quei bravi sacerdoti, vi furono i professori Giorgio Ortolan e Cesare Mantovan, che fecero del palazzo “Cavanis” una sezione staccata della Scuola Media “Silvio Pellico”.

Inoltre, una parte del fabbricato attuale dei Padri Cavanis costituiva la sede provvisoria della presidenza diocesana della Gioventù Cattolica, diretta allora da Albano Cavallarin, con me come vicepresidente.

Il legame con quei bravi Padri si fece sempre più stretto. Ricordo che, dopo i primi Padri, Livio Donati e Bruno Lorenzon (i fondatori), il Preposito fu p. Giuseppe Cortellezzi, che ricordo bene sia come educatore sia come dirigente. Purtroppo lo perdemmo troppo presto, per un incidente stradale.

Un prete-operaio fu sempre p. Rocco Tomei, che vedevo sempre in tenuta da lavoro e che rimase a lungo a Chioggia.

Altri due Padri che mi furono molto vicini, perché frequentatori, sui Colli Euganei, del vicino centro di assistenza malati nelle vie respiratorie, furono p. Luigi Cosmo (una figura singolare e sempre allegra, che in scherzo chiamavo “padre cosmico”) e p. Marino Scarparo, la cui casa natale (nel padovano), assai ricca di frutta, era un prezioso punto di riferimento per me e per i miei figli. Ricordo poi p. Luciano Bisquola e p. Lino Zaneselli (appassionato pescatore), dal quale imparai ad usare la rete per pescare stando appoggiato alla ringhiera del ponte. Coi Padri Cavanis ho sempre avuto un rapporto cordiale, dovuto anche al fatto che ho partecipato per molti anni agli esami di fine corso, in rappresentanza del Sindacato Cisl.

Aggiungo che, come educatore e come chioggiotto, sento un profondo sentimento di riconoscenza verso questa congregazione religiosa, così preziosa per una città come Chioggia, bisognosa di un’assistenza scolastica paziente e generosa, al fine di suggerire concretamente degli indirizzi nel mondo del lavoro. Ed i Cavanis hanno saputo sapientemente assolvere questo compito educativo, che mirava alla piena occupazione.

Una meta che poté essere raggiunta, anche perché favorita dall’intervento prezioso di politici come Ezio Vanoni, Mario Ferrari Aggradi, Alcide De Gasperi. E del primo mi parlò (commossa) la senatrice chioggiotta Lina Merlin, che lo soccorse, quando fu colpito, alla Camera, da un malore per lui fatale. Ai Padri Cavanis vada la commossa riconoscenza di questa città!

Post scriptum. Chi, come me, negli anni giovanili, ha combattuto contro il comunismo ateo ed assolutista, riaffermando il diritto alla libertà religiosa anche per l’Europa Orientale, nella quale incombeva il pericolo dell’ateismo moscovita, vorrebbe richiamare l’attenzione sulla possibilità (se non siamo vigili) di un ritorno di detto assolutismo. (Anton Maria Scarpa)

 

 

 

da NUOVA SCINTILLA 47 del 15 dicembre 2013