La vita, le virtù, la fama di santità di padre Emilio Venturini

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La vita, le virtù, la fama di santità di padre Emilio Venturini

Il prof. Ulderico Parente ha presentato al pubblico la “Positio”

Domenica 10 novembre 2013 alle 16 nella sala San Filippo Neri a Chioggia, alla presenza tra gli altri del Sindaco di Chioggia Giuseppe Casson e del vicario generale della diocesi mons. Francesco Zenna, è stata presentata la “Positio super vita, virtutibus et fama sanctitatis” del Servo di Dio Padre Emilio Venturini, fondatore delle Serve di Maria Addolorata di Chioggia.

Il relatore del convegno è stato il prof. Ulderico Parente, docente di Storia Contemporanea presso l’Università degli Studi Internazionali di Roma, facoltà di Scienze Politiche e dal 2010 Consultore storico presso la Congregazione delle Cause dei Santi.

 

Il prof. Parente infatti è stato il collaboratore esterno della causa di Beatificazione di Padre Emilio e ha collaborato, assieme alla postulatrice suor Pierina Pierobon, con il relatore mons. Carmelo Pellegrino nella stesura della Positio. Con linguaggio molto chiaro, appropriato, semplice, ma al tempo stesso efficace ha spiegato ad una platea attenta ed emozionata, come la Positio è stata redatta, di cosa è composta, qual è il suo scopo e infine ha evidenziato gli aspetti che più lo hanno colpito della figura di Padre Emilio. Il documento, che è stato definito dal prof. Parente come un dossier sulla vita, le virtù e la fama di santità del Servo di Dio, è composto da tre parti: 1) informatio super virtutibus, ovvero dimostrazione attraverso prove storiche che Padre Emilio ha esercitato tutte le virtù in modo eroico; 2) summarium, ovvero la raccolta delle prove testificali, cioè le risposte che i testimoni hanno reso negli interrogatori in fase diocesana; 3) biografia ex documentis, ovvero l’analisi della sua vita e della sua fama di santità.

Tale lavoro poteva essere completato già nel 2010 se non fosse intervenuta la morte improvvisa del primo relatore assegnato alla causa, padre Cristoforo Bove e le nuove norme da parte della Congregazione della Causa dei Santi che hanno fissato il limite delle pagine della Positio a circa 500. Se si pensa infatti che alla morte di padre Bove il numero di pagine era già arrivato a più di 1.000 e la stesura non era ancora finita, il lavoro di sintesi che ne è conseguito è stato molto impegnativo, ma al tempo stesso è stato anche l’occasione per integrare della documentazione che ha dato compiutezza alla ricerca.

La Positio è stata presentata come l’armonica sintesi di tutto il processo di Beatificazione del Fondatore che con la ricostruzione della vita e dell’esercizio delle singole virtù cristiane da parte del Servo di Dio mostra la continuità, l’attualità e la costanza della sua fama di santità e di segni miracolosi. Tra gli aspetti che più hanno colpito il prof. Parente, da quanto raccolto ed esaminato, c’è innanzi tutto la fede che ha animato padre Emilio, che egli ha definito “granitica” non essendosi fatta scalfire neanche dalle prove più dure. Una fede fatta di scelte coraggiose, come quella di entrare nei Filippini quando lo Stato italiano appena unificato aveva già iniziato a sopprimere gli istituti religiosi o come quella di impegnarsi nella stampa – fu infatti direttore del giornale “La Fede” – mettendosi così a confronto con la stampa laica combattiva del tempo. Altro aspetto evidenziato è quello della carità, attraverso l’attenzione verso gli ultimi, i deboli, i reietti. In un periodo in cui infatti lo Stato italiano non prevedeva delle istituzioni che si occupassero delle fasce più deboli della società, tant’è che quelle esistenti erano state soppresse, Padre Emilio fonda la congregazione delle Serve di Maria Addolorata e individua nelle orfane le destinatarie della sua azione di carità offrendo loro assistenza, sostegno, affetto e salvandole da un destino di incertezza e pericoli. Infine, una qualità che ha caratterizzato la vita di Padre Emilio è quella della prudenza. È stato prudente al momento della ricostituzione dei Filippini non ancora legittimata; al momento della duplice proposta di rientrare nella comunità dei padri Filippini come preposito, oppure di rinunciare a tale comunità e di essere incardinato nel clero diocesano. Ha scelto la seconda possibilità poiché la sua salute era bisognosa di cure che non potevano offrire i confratelli dell’Oratorio. È stato inoltre prudente nella scelta oculata di persone come Madre Elisa Sambo che lo affiancò nella fondazione della congregazione delle Serve di Maria Addolorata.                     La presentazione della Positio, che ha già superato con unanime voto favorevole l’esame storico del Dicastero, ha rappresentato una piacevole e interessante occasione per fare memoria di Padre Emilio, per conoscere l’iter della causa, aperta a livello diocesano il 9 marzo 1996 e conclusa il 2 dicembre 2005, per comprendere l’importanza di affidarci alla sua protezione attraverso la supplica di noi fedeli perché il cammino possa trovare il suo compimento con il riconoscimento di un miracolo attribuito alla sua intercessione. Ed è proprio con l’invito, pronunciato nel saluto finale dalla Madre Generale Umberta Salvadori, alla preghiera, uno dei cardini della vita di Padre Emilio, che si è concluso l’incontro perché i fedeli possano accelerare attraverso la diffusione della sua spiritualità, esempio di forza della fede, carità e giustizia, il processo di Beatificazione del Servo di Dio Padre Emilio Venturini. (Silvia Gradara)

 

(Foto Donaggio)

 

 

 

da NUOVA SCINTILLA 43 del 17 novembre 2013