San Martino patrono di Sottomarina

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San Martino patrono di Sottomarina

Lunedì 11 novembre ricorre la festa di San Martino, particolarmente onorato a Sottomarina, essendone, da tempo immemorabile, il patrono. San Martino – conosciuto per aver donato parte del suo mantello a un povero che mendicava – nacque nel 315 a Sabaria (Ungheria). Dopo aver servito nell’esercito imperiale, il vescovo Sant’Ilario lo ordinò sacerdote nel 360 divenendo poi vescovo di Tours nel 371. Intraprese subito la sua missione per evangelizzare gli abitanti della sua diocesi, proteggendo, nel contempo, i poveri contro l’esoso fisco romano. Dopo la morte a Candes, le spoglie mortali dal santo vescovo vennero traslate a Tours. Nel territorio di Chioggia, per la festa di S. Martino, era viva la tradizione, la sera della vigilia, portare gli auguri di calle in calle da parte di gruppi di

donne, specializzate nel cantare le famose “villotte de S. Martin”. Queste compagnie rifacevano il giro delle case visitate anche il giorno della festa per ricevere in ogni luogo i doni, tra i quali i graditi salami, fagioli, qualche braciola di maiale, bottiglie di vino e le famose zucche chioggiotte. Ricordiamo, infine, che in Chioggia, tra gli edifici religiosi più caratteristici e pregevoli, figura la chiesa di San Martino, costruita, alla fine del Trecento, dagli abitanti di Sottomarina, (Clugia minor) rifugiatisi a Chioggia dopo che il loro abitato fu distrutto dai Genovesi nel 1379. In tale tempio figuravano due polittici trecenteschi – ora esposti nel Museo diocesano d’arte sacra – attribuiti alla bottega di Paolo Veneziano e considerati fra le opere più antiche ed importanti di Chioggia: uno descrive episodi della vita di San Martino, l’altro episodi legati alla B. V. Maria. Annotiamo, infine, che il 3 maggio 1712 il Senato della Serenissima repubblica di Venezia autorizzò la ricostruzione della chiesa di S. Martino nello stesso sito dove era situata prima della sua distruzione avvenuta nel corso della cosiddetta “Guerra di Chioggia” (1378-1380), con facoltà di tenervi un sacerdote per “consolatione spirituale di quel popolo”. Nel successivo gennaio 1811, la parrocchia di san Martino si rendeva canonicamente autonoma dalla parrocchia della cattedrale di Chioggia – dalla quale dipendeva facendone parte integrante – iniziando così un nuovo percorso spirituale. (Giorgio Aldrighetti)

Nella foto: l’antica cattedrale e la chiesetta di san Martino, in un disegno di Aristide Naccari, primi del ‘900.

 

 

da NUOVA SCINTILLA 42 del 10 novembre 2013