”Credo la risurrezione della carne e la vita eterna”

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Villaregia. I sabati della fede

”Credo la risurrezione della carne e la vita eterna”

Alla Comunità Missionaria di Villaregia si è concluso il ciclo di conferenze denominato “I sabati della fede” voluto con la Diocesi di Chioggia, nell’ambito dell’Anno della fede indetto da papa Benedetto XVI. Dopo l’interessante conferenza della teologa, pastoralista ed esperta nel Concilio Vaticano II Assunta Steccanella, della facoltà teologica del Triveneto, sul tema scottante, perché provoca conflitti dolorosi ed accesi in molte persone, “Credo le remissione dei peccati”, è stata la volta di mons. Francesco Zenna, vicario generale della diocesi di Chioggia, che ha intrattenuto i presenti sul tema: “Credo la risurrezione della carne e la vita eterna”. “Se con la nostra morte l’anima e il corpo si dividono, con la risurrezione si riuniscono per sempre – ha detto mons. Zenna – ma come avverrà supera la nostra immaginazione e solo con la fede in Cristo risorto

riusciamo a capirlo”. “Noi – ha continuato mons. Zenna – conosciamo la vita e la morte che non è una sciagura, una rovina, ma un’apertura all’immortalità. C’è però un condizionale “se moriamo con Lui”. Per chi vive in Cristo la morte ha un significato positivo, un’apertura alla vita nuova e non è un tabù. Bisogna capire il senso della vita per goderne la bellezza. La maggior parte della gente crede che sia nei beni materiali e quando questi vengono a mancare si arriva fino al suicidio come, purtroppo, avviene in questi giorni”.

E ancora: “Dio ci salva non tirandoci fuori dalla storia ma dentro la storia; la santità richiede il distacco dal mondo, da quel mondo che è la realtà in cui viviamo, lo strumento che Dio ci incontra, ci parla”.

Mons. Zenna ha poi concluso: “C’è una continuità tra la nostra vita terrena e la vita eterna. Ma come prepararsi alla morte? Il desiderio di ogni uomo di fede è rileggere la propria vita solamente attraverso il Vangelo, la luce della parola di Dio”.

È seguito poi un interessante dibattito con i presenti che è servito ad un confronto schietto sui fatti del giorno, ma anche sui momenti di vita più difficili che ogni uomo incontra nella propria esistenza. (Giannino Dian)

 

 

da NUOVA SCINTILLA 27 del 7 luglio 2013