Giornata della vita consacrata

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Giornata della vita consacrata  

L’omelia del vescovo Adriano

É stata una celebrazione ricca di slancio e carica di memoria quella di sabato 2 febbraio in cattedrale. Erano presenti le religiose e rappresentanze dei religiosi della diocesi con il delegato mons. Marangon, i ministri straordinari della comunione con l’assistente don Nalin e numerosi fedeli. Il vescovo Adriano, assistito dal vicario generale e dall’arciprete della cattedrale, ha richiamato i valori essenziali della vita consacrata e ha ringraziato per la loro testimonianza e il loro servizio i religiosi e anche i ministri dell’eucaristia, rinnovando tra l’altro la memoria di alcune consacrate scomparse durante l’anno. All’omelia è seguito il rito della rinnovazione delle promesse da parte dei religiosi, e il mandato vescovile ai ministri straordinari della comunione. Come segni offertoriali sono stati portati all’altare – oltre il pane e il vino – una tunica con impresso il simbolo

della nave, che ricorda la gioia dell’appartenenza alla Chiesa nell’Anno della Fede. La gioia della dedizione alla causa del Regno era percepibile anche nei canti, degnamente accompagnati dall’organo. Fungeva da cerimoniere don Cesare Mucciardi, monaco di città.

 

 

 

L’omelia del vescovo Adriano

Testimoni e annunciatori della fede

La celebrazione della Presentazione di Gesù al tempio ci orienta a Cristo, vera luce di tutte le genti, principio e fondamento della fede e della vita cristiana. Tale festa dell’incontro di Gesù con Simeone e Anna nel tempio, simbolo dell’incontro di Dio che in Gesù viene incontro al suo popolo, come scrive nell’esortazione per l’anno della Fede, papa Benedetto XVI, è invito ad un’autentica e rinnovata conversione al Signore, unico Salvatore del mondo (Motu proprio Porta Fidei, n. 6). In Cristo, ci riscopriamo amati da Dio, già consacrati a Lui mediante il battesimo, chiamati all’offerta di noi stessi nell’amore, sostenuti dalla grazia dello Spirito. In Lui ritroviamo ogni giorno il senso della nostra vocazione e la gioia di essere discepoli e testimoni. Ora, se la celebrazione della Presentazione di Gesù parla a tutti (domani celebriamo la Giornata della vita, di ogni vita che Dio ama con amore totale), essa parla in modo del tutto particolare a coloro che hanno risposto alla chiamata di speciale consacrazione, nelle sue diverse forme ed espressioni. La Chiesa sente forte, in questo tempo, l’impegno per la “nuova evangelizzazione” che necessita di testimoni e annunciatori della fede, umili e coraggiosi che si affianchino alle famiglie. Il Messaggio finale del Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione richiama questo rapporto: mentre la famiglia è custode della sacralità della vita nella sua origine, la vita consacrata, in quanto chiamata alla conformazione a Cristo, è custode del senso ultimo, pieno e radicale della vita. La vostra vita, in quanto totalmente consacrata al Signore, nell’esercizio di povertà, castità e obbedienza, è il segno di un mondo futuro che relativizza ogni bene di questo mondo. Voi siete chiamati a operare in vari modi perché gli uomini e le donne del nostro tempo aprano la porta del loro cuore al dono della fede. Molti di voi siete impegnati nella catechesi e nella formazione cristiana; molti operate in vari ambiti educativi (a servizio delle famiglie, a scuola, in centri giovanili, in centri di formazione professionale, a favore della integrazione degli emigrati, in luoghi di emarginazione, ecc.); molti siete impegnati principalmente nel servizio della carità nei confronti di chi è solo, escluso, povero, malato; molti lavorate sul piano sociale e della cultura, con iniziative che promuovono la giustizia, la pace, l’integrazione degli immigrati, il senso della solidarietà e della ricerca di Dio. Sapete mostrare, col vostro impegno, come la fede abbia un significato culturale ed educativo, di promozione e di garanzia di vera umanità. Il mondo ha bisogno della vostra testimonianza fedele e gioiosa. Vivendo con fedeltà la vostra vocazione tenete vivo, nella Chiesa, il senso della fedeltà al vangelo. Vi esprimo il ringraziamento di tutta la chiesa diocesana di Chioggia perché siete tutti impegnati, personalmente, comunitariamente e come Istituti in questa nostra chiesa, nella fedeltà al carisma che il Signore vi ha donato e con la qualità della vostra vita spirituale, della vostra vita comunitaria e del vostro servizio al prossimo. Voglio in questo momento dire un grazie a sr. Rosaria che proprio 15 giorni fa ci ha lasciati e insieme con lei dico il mio grazie per quanti altri religiosi o religiose che hanno servito questa diocesi il Signore ha chiamato a sé in questo ultimo tempo. Talvolta può essere facile scoraggiarsi di fronte alle difficoltà della vita dei vostri Istituti e vostra personale. Lo Spirito di Dio sostenga la vostra testimonianza di fede e il vostro annuncio, rendendovi sempre più credibili e gioiosi. Susciti nel cuore di tanti giovani il desiderio di seguire Cristo con generosità e radicalità, intraprendendo il cammino di speciale consacrazione. Maria e Giuseppe, che presentarono al tempio Gesù, nella disponibilità piena ai disegni di Dio, presentino al Signore anche noi, perché cresca nella nostra vita la fede e la capacità di trasmetterla.

+ vescovo Adriano Tessarollo

 

 

da NUOVA SCINTILLA 6 del 10 febbraio 2013