“In Cristo nella Chiesa per il mondo”

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Usmi (Superiore maggiori). 59ª Assemblea nazionale

“In Cristo nella Chiesa per il mondo”

Il 13 aprile scorso si è conclusa a Roma la 59ª Assemblea generale dell’Usmi a cui ho partecipato. Anche se limitato a tre giorni, si è potuto compiere un piccolo percorso comunitario con una grande comunità internazionale e intercongregazionale.

Il tema, “In Cristo nella Chiesa per il mondo”, ha suscitato in tutte molto interesse ed è stato ribadito, tra l’altro, che la vita consacrata è vita ecclesiale e si esprime in un corpo crismato dall’unzione dello Spirito, immerso nel mondo, perché a tutti giunga la salvezza di Cristo. Mi è parsa, questa, una prima indicazione del percorso insostituibile della Chiesa e della vita consacrata.

 

Dal saluto della presidente, Madre Viviana, ai relatori che si sono alternati nei vari interventi, è stata messa in luce una forte percezione della crisi generalizzata e del mutamento epocale che stiamo attraversando. Crisi che ci chiede di riconoscere un tempo nuovo per la fede cristiana, per la nuova evangelizzazione e il compito di farci evangelizzatrici sullo stile dell’apostolo Filippo, avventurandoci, in obbedienza alla Parola, sulle strade del mondo di oggi.

Madre Viviana ci ha poi ricordato che annunciare il Vangelo, in quest’anno che ci prepara al Sinodo sulla nuova evangelizzazione e all’Anno della fede, è prima di tutto una benedizione, una forza e una capacità che sono dono di Dio.

Perciò annunciare il Vangelo, prima di essere un compito, è una benedizione. È una grazia.VITA CONSACRATA 2

In seguito la presidente ci ha augurato che la riflessione giunga a dare ragione della nostra identità e ci aiuti a esprimerci, in qualche modo, su quello che sarà il futuro della vita religiosa in Italia. “Sono persuasa, ha continuato, che il calcolo e l’affanno non permettono di vedere con chiarezza la strada da percorrere oggi e nel futuro. L’affanno è una spia che rivela la qualità della nostra fede, la qualità del nostro affidarci alla promessa”.

Nel celebrare il 50° dell’USMI abbiamo affermato, anche cantando, che sognare si può, nel senso di dare spazio a Dio e alle sue ispirazioni, per dire grazie e guardare al futuro con speranza. Nella presentazione del libro sul 50° della fondazione dell’USMI si sono udite parole che insegnano a custodire la memoria e la profezia.

È stato bello evocare il tratto di strada percorso assieme in questi 50 anni! Ci ha permesso di metterci in ascolto, di dialogare, di interagire e discernere insieme le chiamate dello Spirito che, di volta in volta, si è manifestato negli eventi della storia e nei percorsi ecclesiali. Solo insieme, infatti, è possibile camminare nelle vie di Dio e aiutarci a rimanere fedeli alle sue indicazioni.

Per una memoria viva del Concilio Ecumenico Vaticano II e del 50° dal suo inizio, abbiamo riconosciuto che il Concilio non è ancora compiuto. Le quattro Costituzioni esprimono il discernimento evangelico dei padri Conciliari, un progetto culturale che dobbiamo considerare come un punto di non ritorno.

Nell’ultimo giorno siamo state sapientemente guidate a riconoscere cammini pastorali di comunione e di speranza fra la vita consacrata e quella di tutte le altre vocazioni ecclesiali, accogliendo le sfide della post- modernità e del mondo globalizzato.

A conclusione, è stato rivolto un augurio da padre Aldegani a tutte le superiore maggiori chiamate al servizio dei propri Istituti: “Compete a voi condurre le vostre Congregazioni con il cuore e la mente abitati dal Vangelo, coltivando le virtù proprie di chi governa”. (Sr M. Umberta Salvadori)

 

 

da NUOVA SCINTILLA 17 del 29 aprile 2012