Chiesa San Domenico - Chioggia

Un libro in memoria di mons. Dino de Antoni

Commemorazione della vittoria di Lepanto e libro in memoria di mons. De Antoni

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Nella chiesa più indicata, S. Domenico – dove si venera la Madonna del Rosario e il grande Crocifisso diventa punto di riferimento per il mondo della pesca e per tutta la città di Chioggia – si è celebrato il 7 ottobre un duplice evento organizzato dalla Fondazione SS. Felice e Fortunato tramite il Polo culturale diocesano e dall’Unità pastorale Chioggia Nord: la commemorazione del 450° anniversario della vittoria di Lepanto che fermò l’avanzata delle truppe dell’Impero Ottomano, occasione per la quale il papa Pio V intese ringraziare la protezione di Maria istituendo la festa della Madonna del Rosario, e la presentazione dell’atteso libro in memoria di mons. Dino De Antoni, il figlio di pescatori che divenne arcivescovo di Gorizia, nonché presidente della Conferenza episcopale Triveneto, sempre continuando ad amare la sua città di origine, morto il 22 marzo 2019.

La serata è cominciata con la recita del S. Rosario, guidato da mons. Giuliano Marangon che ha poi coordinato anche il susseguirsi dei relatori. Il primo intervento del prof. Sergio Perini ha illustrato in modo chiaro e coinvolgente – con l’aiuto di diapositive grazie alla collaborazione del dr. Sergio Piva – le vicende legate alla determinante battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571), i vari precedenti e le successive minori battaglie, in cui la “Santa Alleanza” tra Venezia, Francia e Spagna e altre nazioni, sostenute dal pontefice, arrestarono l’avanzata dello strapotere del sultano ottomano in Occidente.

La seconda parte prevedeva la presentazione del libro, scritto a più mani, la cui elaborazione e stampa era stata frenata dalle restrizioni della pandemia. Il prof. Perini ne ha tracciato brevemente il contenuto suddiviso in una parte illustrativa dell’opera pastorale e storiografica di mons. De Antoni, appassionato studioso della nostra città, una parte con una serie di saggi di vario genere e un’ultima parte con uno scritto postumo di mons. De Antoni sulle visite pastorali dei vescovi Antonio Grassi e Ludovico Marangoni, lasciato in manoscritto allo stesso Perini e da lui messo in ordine. Dopo il grazie a tutti i collaboratori – oltre una dozzina – la parola è passata all’editore Sandro Salvagno de “Il Leggio” che ha espresso la soddisfazione per aver portato a termine l’opera in memoria di un caro amico, ringraziando anche la coeditrice “Nuova Scintilla”.

Si sono poi susseguiti, nell’ordine, gli interventi di Dino Memmo che ha voluto rievocare la suggestiva immagine lasciata in lui bambino – la cui abitazione era prospiciente il “campetto dei Silisiani” – dal ragazzo e poi seminarista Dino De Antoni, sempre pronto e scattante nelle numerose partite di calcio; quello di Sergio Ravagnan, che ha sintetizzato la storia della efficace presenza della comunità dei Filippini in città mettendone in rilievo alcune delle figure più significative; mons. Francesco Zenna ha poi ricordato con brevi ma incisivi tratti la figura di don Dino come parroco della cattedrale, del quale egli fu collaboratore e poi successore, rilevandone la grande vicinanza alla gente, la penetrante e familiare capacità oratoria, nonché la tenacia nel superare anche un grave incidente occorsogli in quegli anni; Alberto Naccari ha infine riassunto la storia della presenza cistercense in città ricordando le prime comunità (una a Sottomarina e una oltre il canal Lombardo) che poi, insieme a quella di S. Francesco Vecchio, convennero nel monastero di S. Caterina, di cui possiamo ammirare tuttora l’artistica chiesa seicentesca.

L’intera serata – accompagnata da una ricca serie di immagini scelte e proiettate da Sergio Piva – è stata allietata, a mo’ di intermezzo, da tre impegnativi brani musicali per organo, eseguiti dal giovane chioggiotto Giovanni Ranzato, maestro di Coro ad Adria, che ha riscosso fragorosi applausi.

(Vito)