ARCIPRETALE DI LOREO. 80° anniversario dell’incoronazione dell’immagine ritratta nell’antico affresco

Maria, modello di Carità

L’importante ricorrenza del 25 febbraio con la presenza del card. Re e del vescovo

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Era l’8 settembre 1938, giorno nel quale si festeggiava la Madonna della Carità, che l’allora arciprete mons. Angelo Penzo, rese pubblico il desiderio di coronare l’affresco della Beata Vergine della Carità di due auree corone da porre sul capo della Vergine e del Bambino. Fu costituito un comitato allo scopo. I fedeli recarono oro e offerte e parteciparono in ogni modo perché si potesse compiere questo voto, atto di devozione alla Vergine, di gratitudine a Lei e alle sue grazie, invocazione di aiuto e di pace. Una rinomata e pregiata ditta di orafi di Venezia realizzò i diademi alla fine del 1939, anno 200° della traslazione del miracoloso affresco, dal vecchio fondaco all’arcipretale. Il clima non pacifico dell’epoca e lo spirare dei venti di guerra, consigliarono di non attendere l’8 settembre del 1940 per compiere questo rito di omaggio alla Vergine. Con profonda commozione, l’arciprete, in data 24 dicembre 1939, espresse pubblicamente la decisione e il permesso accordato dal vescovo Ambrosi che il rito di incoronazione avvenisse la domenica 25 febbraio 1940, terza di quaresima. L’avvenimento fu preceduto e seguito da una intensissima preparazione spirituale; missione al popolo, prediche, comunioni generali, veglie notturne, confessioni, processione conclusiva. A decretare e compiere il rito fu il vescovo Giacinto Giovanni Ambrosi, che nella celebrazione dell’eucaristia solenne, nel duomo gremito di fedeli, che riempivano anche l’attigua piazza, alle 11.45 impose sulla sacra immagine i due diademi, accompagnato dalla commozione e stupore generale che proruppe in un caloroso e prolungato applauso (la corona della Vergine pesava 143,50 gr e 44,70 quella del Bambino, adornate complessivamente di 73, tra pietre preziose, gemme, perle e pietre dure). L’incoronazione donò alla Madonna della Carità anche la composizione di un apposito inno, per la maestria di mons. Vittore Bellemo e di don Giovanni Lombardo. Purtroppo un atto sacrilego, ancora oggi impunito, il 2 novembre 1986, le sottrasse dalla cassaforte in casa canonica. Vennero allora fatte nuovamente confezionare, usando il medesimo disegno, e componendole in metallo meno nobile. Da allora la data del 25 febbraio è divenuta la giornata della festa della Madonna della Carità. Nel 1965, il 25° anniversario di questo fatto, fu particolarmente solennizzato, da una profonda preparazione spirituale e dalla presenza del cardinale Giovanni Urbani, Patriarca di Venezia (in quell’occasione divenuto cittadino onorario della Città di Loreo), dei vescovi Rosina, ausiliare di Adria, Olivotti ausiliare di Venezia, Mocellini vescovo di Comacchio e dell’arcivescovo Ambrosi, emerito di Gorizia e Gradisca, che aveva presieduto l’incoronazione. Questa storia ci accompagna oggi a dare risalto all’80° anniversario, con la preghiera e il desiderio che Maria continui la sua materna vicinanza e protezione e possa ravvivare e rinverdire la nostra fede, nelle attuali circostante della vita, donandoci coerenza, esemplarità e apertura al mondo. I prossimi appuntamenti di questo 80° saranno, la processione quinquennale, del 24 febbraio alle 20.45, con il quadro del ‘900, copia dell’affresco, per alcune vie del paese, e poi la solenne celebrazione eucaristica del giorno 25 febbraio, alle 16, presieduta dal Decano del Sacro Collegio cardinalizio, Sua Eminenza il Cardinale Giovanni Battista Re (nella foto sotto), e dal nostro vescovo Adriano. Rinnoviamo la nostra devozione alla Vergine, chiedendo la pace per il mondo intero a partire dal nostro cuore, dalle nostre famiglie e dalle nostre comunità; domandiamo la Carità, l’Amore di Dio, sperimentato, accolto in noi e diffuso con un sincero, attento e impegnato amore ai fratelli. Sinite parvulos venire ad me (“Lasciate che i bambini vengano a me”), era scritto nell’affresco; l’80° ci porterà anche a vivere un gesto di concreta vicinanza verso la Casa Famiglia San Pio X di Venezia, colpita dai disagi dell’acqua alta dello scorso novembre: parte delle offerte, raccolte nelle varie celebrazioni, saranno dono per procurare i giochi del giardino, spazzati via dall’acqua granda.

A.V.