Ricorrenze speciali

Auguri don Livio!

I 90 anni di don Livio Ballarin e il biglietto di Mattarella

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Il 13 febbraio scorso don Livio Ballarin ha compiuto la bella età di 90 anni. Due i momenti per celebrare questo traguardo che lo vede ancora attivo a scavalco tra le due chiese di Spirito Santo e del Buon Pastore. Il giorno del compleanno nella parrocchia dello Spirito Santo, dove dopo la messa delle 9 concelebrata con don Antonio Chiereghin e il nipote don Massimo Ballarin, c’è stato un momento di festa che ha coinvolto i parrocchiani. E poi domenica nella chiesa del Buon Pastore alla messa delle 11, cui è seguita la festa in oratorio, sono intervenuti anche i parenti e i rappresentanti delle parrocchie di Pettorazza e di San Giuseppe di Cavarzere, le ultime realtà del suo ministero pastorale che ancora lo ricordano con affetto. E’ intervenuto anche per un saluto il vicario generale mons. Francesco Zenna.  Nel discorso di circostanza, scandito da citazioni dei salmi, “per far parlare il Signore”, sulle sue scelte di vita e di servizio, ha ringraziato tutti, compresi gli autisti che lo aiutano ad essere presente ai riti nelle due chiese.

Ma già qualche giorno prima don Livio aveva ricevuto un omaggio davvero prestigioso. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella infatti gli ha scritto di suo pugno un biglietto (foto in alto) in risposta ad una sua lettera che gli ricordava i legami avuti con il fratello Piersanti, del quale si ricordavano i quarant’anni trascorsi dal vile assassinio. Questo il testo essenziale: “Reverendo don Ballarin, La ringrazio molto per la sua lettera e per i ricordi che vi ha unito e Le invio tanti cordialissimi auguri. Sergio Mattarella”. Bisogna ricordare che don Livio, ordinato sacerdote il 29/6/1954 nella congregazione dei Padri Filippini, dopo qualche anno, ha scelto di espletare il suo apostolato in quel di Palermo. E qui è rimasto per 22 anni, vivendo da vicino anche momenti drammatici come l’uccisione di don Giuseppe Puglisi. Ha conosciuto bene tutta la famiglia Mattarella che abitava proprio vicino alla chiesa dell’Olivella dove esercitava il suo ministero. Qui nella festa dell’Immacolata del 1979 – ricorda don Livio nella sua lettera –  proprio negli ultimi suoi giorni di vita, Piersanti era stato a messa celebrata da lui ed aveva ricevuto l’eucaristia. E circa un mese dopo il 6 gennaio veniva ucciso. Ma anche il presidente della Repubblica Sergio aveva celebrato il suo matrimonio in quella chiesa. In quel caso aveva officiato il card. Ruffini, ma tutta la preparazione del rito e della chiesa era stata curata da don Livio e dai suoi confratelli. Giusto quindi il grazie autografo del Presidente per questi vecchi ma intensi ricordi personali.

Sergio Ravagnan