Associazione italiana Santa Cecilia (AISC)

Pregare e imparare, imparare e pregare

A Lonigo (VI) la tre giorni “Il canto della liturgia quotidiana”, presenza anche da Chioggia

FOTO-GRUPPO-LONIGO
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Nella splendida cornice di Villa San Fermo a Lonigo, un palazzo principesco circondato dal verde degli alberi di un immenso parco, si è svolto l’ormai tradizionale appuntamento annuale di aggiornamento per operatori liturgici, proposto dall’AISC dal 3 al 6 luglio. Vi ho partecipato con immenso piacere, nella duplice veste di cronista e di corsista. Il filo conduttore è stato “Il canto della liturgia quotidiana”. Nei fatti è stata una piacevole alternanza di relazioni, prove di canto, liturgie e momenti di convivialità. Eccellente la qualità dei docenti, giustamente noti per i loro meriti: innanzitutto don Valentino Donella (compositore e musicologo), uno dei “patriarchi” dell’AISC, e colui che considero il mio più grande maestro nella mia esperienza di musicista liturgico (oltretutto ha festeggiato i suoi 82 anni con noi!); egli si è soffermato sulla grammatica della musica liturgica, facendo una accuratissima disamina sui generi, sulle forme e sugli attori chiamati di volta in volta in causa; poi la dott.ssa Liliana Boni Baldo (specializzata in dizione e teatroterapia), la quale, con vibrante passione, ha tenuto tre conferenze per lettori, guidandoci a proclamare la parola (quella con la “P maiuscola”, come ha più volte sottolineato) con la miglior pronuncia possibile e, ancor di più, con la più grande attenzione ad esaltare il senso dei testi sacri; poi il m.o Stefania Marin (musicista e dottoressa in Diritto canonico), che ci ha aiutato a seguire e interpretare i documenti del magistero in materia di liturgia e canto; infine il m.o Letizia Butterin a cui è toccato il compito forse più impegnativo: quello di guidare le numerose prove di coro insegnando, nel contempo, l’arte del salmodiare (sia in latino che in italiano) e dirigendo il coro durante il corso di tutte le celebrazioni liturgiche (ogni giorno: lodi, messa, vespri e compieta). I 30 partecipanti hanno dimostrato grande interesse e non sono mancati dibattiti su questioni particolarmente sentite, tutti svolti in un clima di assoluta serenità e fraterna amicizia. Una calorosa accoglienza è stata riservata alle produzioni “made in Chioggia” che ho portato con me come omaggio: alcune copie di “Nuova Scintilla”, e i libri di argomento musicale usciti recentemente. Non posso non segnalare la presenza di don Tarcisio Cola, presidente e anima dell’AISC, e del maestro Claudio Stucchi, vicepresidente, che ha avuto il delicato ruolo di moderatore: a conclusione della sua prolusione iniziale è stato molto sorprendente e gratificante per me, ma penso anche per tutti noi della Diocesi di Chioggia, sentire una citazione del nostro compianto don Vittorino Gianni, già assiduo frequentatore delle iniziative dell’AISC: “Il corso di Lonigo è da me il preferito perché qui si prega e si impara… si impara e si prega”. Parole che faccio mie, orgoglioso di calpestare lo stesso suolo e di seguire le orme di tutti quei sacerdoti che in passato hanno avuto a cuore la musica liturgica e hanno seguito le iniziative dell’associazione: penso in particolare a don Vittorino, a don Mario Romanato e all’ancora vispo don Umberto Pavan! Un’esperienza ritemprante, che sicuramente ripeterò.

A conclusione segnalo le prossime iniziative dell’AISC:

– Il “Seminario per direttori di coro, cantori e organisti” dal 17 al 21 luglio a Roma;

– Le “Giornate di cultura organaria” dal 23 al 26 luglio, a Conegliano.

Carlo Oro