I GIORNI

Concidenze di Quaresima

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Imbarcato nella lunga crociera della Bibbia che conduce per porti e mari, tempeste e bonacce, albe e tramonti non so per quanti mesi, alla svolta della Quaresima ti trovi ad attraversare il mar Rosso insieme con le tribù degli Ebrei che fuggono dall’Egitto insieme con Mosè. La lettura della Bibbia pagina dopo pagina incrocia a sorpresa il tempo liturgico: la creazione, inizio di tutto, in Avvento; la liberazione in Quaresima. La Bibbia non è solo un libro di carta, e la liturgia non è un calendario di plastica: accompagnano i movimenti della storia e i passi dell’uomo. A sorpresa, un altro anello della catena. Nei giri in macchina per il percorso abituale o per uscite più larghe, conviene saltare i programmi della radio e riprendere il cd con la lettura dei Promessi Sposi. Tra le svolte della strada di don Abbondio che incrocia i bravi e le traversie del matrimonio che non s’ha da fare, passando per don Rodrigo e Padre Cristoforo, arrivi alla notte in cui la povera Lucia viene condotta al castello dell’Innominato. Le sue lagrime e suppliche toccano il cuore dell’Innominato, il quale al mattino vede la folla muoversi per l’arrivo del Cardinal Borromeo. L’Innominato lo raggiunge e ne riceve l’abbraccio. La lettura di questo episodio scandisce esattamente l’inizio del Mercoledì delle Ceneri con il suo richiamo alla conversione.

L’intreccio di queste coincidenze permette di mettere in fila Bibbia, letteratura, accadimenti. La storia si allunga fino a toccare il cuore della vita, occupata e accidentata da lavoro, famiglia, figli, a volte malattia, oppressione per tante cose, notizie cattive e/o sconcertanti. Racconta una persona: “Le circostanze della vita spesso non ti danno respiro, sei pieno di problemi di salute in famiglia, e poi ne arrivano altri inaspettati e altri che non vorresti mai fossero arrivati…”. Si è presi da un intasamento interiore, tristezza per situazioni fuori di noi, in ufficio, nel lavoro, per la politica, l’economia, i soprusi, gli incidenti… La nostra umanità ferita è l’Egitto in cui viviamo, è il castello in cui ci rinchiudiamo. Ma è pure la terra che Gesù viene ad abitare e a salvare. Dentro il nostro deserto di fame e di sete, a noi come a Mosè, Dio dice «Io camminerò con voi e ti darò riposo». Accadono fatti che ce lo segnalano. C’è una folla, un popolo, una compagnia, che indica e sostiene. Un Mosè, un cardinal Federigo, un Papa Francesco, una Chiesa di carne e sangue, una comunità di amici che ci fa strada verso la liberazione che il Signore compie. Reale come il luogo in cui abitiamo e viviamo. Concreto come il volto delle persone che amiamo. Nelle coincidenze della vita.

don Angelo