IN MARGINE ALLA VISITA PASTORALE IN CORSO NEL DELTA (2). La presentazione della popolazione al vescovo Adriano

Ambiente sociale e culturale del vicariato di Ca’ Venier

Il valore della componente associazionistica - La dimensione socio-sanitaria - La vitalità giovanile e culturale - La scuola - La popolazione

Visita Pastorale a Ca' Venier
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Riportiamo un altro intervento illustrativo delle realtà del Delta polesano, tenuto durante l’Assemblea di apertura della Visita pastorale nella vicaria di Ca’ Venier il 5 ottobre scorso. L’intervento di Luana Milan verteva sulla situazione sociale e culturale del territorio e della popolazione del Delta.

“Il Signore ci spinge ad uscire per le strade: l’ambiente sociale e culturale del Vicariato di Ca’ Venier”

Quando mi è stato chiesto di parlare della situazione sociale e culturale del nostro Vicariato, immediatamente mi è ritornato alla mente l’incipit del libro “Dio nella città” dove Papa Francesco delinea lo sguardo che i vescovi, ma noi credenti in generale, dovremmo avere, “lo sguardo della fede che scopre e crea la città”.

Vorrei condividerlo per spiegare lo sguardo che ha guidato la scelta delle cose che andrò a dire.

Papa Francesco ha scritto:

“Le immagini del vangelo che più mi piacciono sono quelle che mostrano ciò che Gesù suscita nella gente quando la incontra per le strade. L’immagine di Zaccheo: questi, venuto a sapere che Gesù ha fatto ingresso nella sua città, sente risvegliarsi il desiderio di vederlo e sale in fretta su un albero. La fede farà sì che Zaccheo smetta di essere un “traditore”, al servizio di se stesso e dell’Impero, e divenga cittadino di Gerico, stabilendo relazioni di giustizia e di solidarietà con i suoi concittadini.

L’immagine di Bartimeo: quando il Signore gli concede la grazia che desidera – «Signore, fa’ che io veda» – lo segue per la via. Per fede Bartimeo smette di essere un emarginato ai bordi della strada e si trasforma in protagonista della sua stessa storia, in cammino con Gesù e con la gente che lo seguiva. L’immagine dell’emorroissa: la donna tocca il mantello di Gesù in mezzo a una folla che lo stringeva da ogni lato e attrae il suo sguardo pieno di rispetto e di tenerezza. Attraverso la fede l’emorroissa viene a incorporarsi in una società che discriminava la gente per via di alcune infermità considerate impure. Sono immagini di incontri fecondi, che ci portano a voler «ricominciare dall’incontro con Cristo» e non dai modelli urbani e culturali.

Le tensioni che l’analisi delle scienze ci pone dinanzi agli occhi possono suscitare paura e sentimenti di impotenza pastorale.

La certezza che Dio vive nella città ci riempie però di fiducia.

Come Zaccheo, la buona notizia che il Signore è entrato nella città ci dà slancio e ci spinge ad uscire per le strade” (“La città di Dio” di Papa Francesco, ed. San Paolo, pp. 11-13).

Alla luce di quanto detto, la lettura sociale e culturale del territorio che propongo ora vuole essere densa di fiducia, protesa a lanciare il messaggio che, davanti ad una generale sfiducia e perdita di speranza che attraversa la nostra società, la possibilità dell’incontro salvifico con Cristo può diventare occasione quotidiana se decideremo di uscire per le strade.

Vorrei porre in evidenza il carattere geografico del territorio del Vicariato costituito da vastità e rarefazione abitativa che ha delle ripercussioni sul sociale. Perciò, solo un attento ascolto del territorio può portare alla comprensione dell’umano che lo abita, con le sue peculiarità culturali, le sue consuetudini comunicative e relazionali. Un ascolto che, per essere completo, deve integrare tutti gli aspetti sociali: lavoro, scuola, demografia, problematiche socio-sanitarie.

Nel territorio del Vicariato di Ca’ Venier le distanze comunicano un movimento paradossale di prossimità e di lontananza, che ora avvicina le persone e talora le allontana. Un terzo degli abitanti è concentrato a Ca’ Tiepolo, nel paese sede del Comune, e il resto della popolazione rarefatta in centri molto più piccoli o in campagna. In questo contesto, il territorio si contraddistingue per una forte componente associazionistica radicata nel locale.

Infatti, oltre alle associazioni a carattere nazionale che hanno quasi tutte sede a Ca’ Tiepolo e che fanno capo ai sindacati, agli Scout, alla donazione del sangue, alla Caritas, alle Pro Loco, nelle varie frazioni è molto attivo un associazionismo rappresentato dai Comitati fiera che diventano veri e propri centri aggregativi, fondamentali per le frazioni stesse che, talvolta, coincidono in parte per appartenenza dei loro soci, ai gruppi parrocchiali.

Sul fronte socio-sanitario, invece, sono nate delle associazioni che si rivolgono all’intero territorio vicariale: 2 CAT (Club Alcologici Territoriali) con sede a Ca’ Tiepolo, costituiti attualmente da 12 famiglie e 2 gruppi AMA-azzardo (Auto Mutuo Aiuto per i problemi di dipendenza dal gioco d’azzardo) con sede a Taglio di Po, che accolgono 20 famiglie.

Entrambi i gruppi sono comunità multifamiliari seguite da un Servitore-Insegnante con il ruolo di facilitatore del gruppo, che si riuniscono settimanalmente per vivere un percorso di cambiamento dello stile di vita.

Se si pensa che solo il 10% delle famiglie in difficoltà chiede aiuto ai servizi, questo numero ci dà la proporzione del problema dipendenze alcol e gioco d’azzardo. Se poi si aggiunge il numero di chi è seguito perché ha problemi di droga, 164 persone per il Sert con sede a Taglio di Po, il problema sociale “dipendenza” ha una dimensione molto importante.

Sempre a Ca’ Tiepolo ha sede “Solidarietà Delta”, un’associazione che ha fondato un centro accreditato in Regione per l’accoglienza di persone con problemi di dipendenza, attualmente gestito da una cooperativa di operatori.

Recentemente l’associazione ha fondato il primo “Emporio della solidarietà” della provincia di Rovigo, che si trova a Ca’ Venier e che viene inaugurato il 19 ottobre. L’Emporio è in rete con il Centro di Ascolto Caritas che ha sede a Ca’ Tiepolo. Attualmente sono seguite 20 persone, il cui numero cresce di settimana in settimana.

Sul fronte della disabilità a Ca’ Tiepolo ha sede “Un ponte per…”, un centro di aggregazione aperto al territorio che accoglie persone con disabilità psico-fisica e in situazione di fragilità o disagio, fondato dall’associazione “Luce sul mare” e gestito dalla cooperativa “Titoli minori”.

Nel settore giovanile, è attiva a Ca’ Tiepolo l’associazione “I Calabroni” che svolge attività di aggregazione giovanile attorno ad eventi-spettacolo.

In campo strettamente culturale, opera attivamente da dieci anni l’associazione “Magnacartha” con sede a Ca’ Tiepolo, che ha organizzato negli anni eventi di carattere culturale legati alla conoscenza del territorio.

Per quanto riguarda la scuola è importante vedere la dislocazione territoriale dei vari plessi che formano un unico Istituto Comprensivo: 1 infanzia statale a Ca’ Tiepolo; 4 infanzie paritarie a Boccasette, Donzella, Polesine Camerini e Scardovari; 4 primarie statali: 1 a Ca’ Tiepolo con 7 classi su 9 a tempo pieno; 1 a Donzella Scardovari e Boccasette; 1 scuola secondaria di primo grado suddivisa in due sedi: Ca’ Tiepolo e Scardovari.

Le scuole superiori si trovano ad Adria o a Rovigo, perciò molto distanti dai paesi della Vicaria, specie quelli più ai margini est, con percorrenze anche di un’ora e mezza di pullman. Le distanze, unitamente alla facilità di trovare un lavoro molto redditizio nella pesca, favoriscono la dispersione scolastica e il basso livello di scolarizzazione del territorio, che ha percentuali basse di laureati e diplomati.

Inoltre, la disponibilità economica di questi giovani, unita al tanto tempo libero che la pesca di cozze e vongole concede e una bassa cultura media, sono bacino fertile per le dipendenze di cui si parlava prima.

L’ultima informazione riguarda la popolazione che, seguendo il trend italiano, per il 27% è over 65 anni. Lasciando alle Istituzioni e agli Enti preposti letture sociali più approfondite e l’attivazione e l’attuazione di programmi che possano risolvere i problemi sociali, nonché l’avvio di processi per una cittadinanza attiva, come Comunità Cristiana della Vicaria dovremmo abbracciare la conclusione che Papa Francesco indica in “Dio nella città”, il libro citato prima:

“…possiamo dire che lo sguardo del credente sulla città si risolve in tre atteggiamenti concreti: l’uscire da se stessi incontro all’altro si risolve nella vicinanza, in atteggiamenti di prossimità; il fermento e il seme della fede si risolvono nella testimonianza; l’accompagnamento si risolve nella pazienza. Mi sembra che da qui debba passare il servizio che, come uomini e donne credenti, possiamo offrire alla nostra città.

 Luana Milan