DAL CORSO DI AGGIORNAMENTO DEL CLERO SUGLI ADOLESCENTI

Camminare “con” loro

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Anche quest’anno si è svolto a Cavallino Treporti l’ormai tradizionale corso residenziale dei preti della Diocesi. Da domenica sera a martedì pomeriggio un tempo congruo per vivere un momento di formazione, di condivisione, di fraternità, di corresponsabilità e di impegno circa le tematiche più urgenti della nostra pastorale.

Quest’anno in sintonia con il Sinodo dei vescovi sui giovani, in continuità con quanto il consiglio pastorale diocesano ha affrontato, si è voluto approfondire il tema degli adolescenti e dei pre-adolescenti.

Dal 2014 nella nostra Chiesa diocesana è iniziata una nuova modalità di catechesi legata alla iniziazione cristiana, ovvero il cammino che porta i fanciulli a celebrare in maniera congiunta Cresima ed Eucaristia in V elementare. Forse il messaggio che è stato percepito è che, arrivati a quel punto, abbiamo anticipato l’addio alla Chiesa. Era meglio prima, almeno fino alla terza media li avevamo! Purtroppo non è questo il messaggio che si voleva dare.

Il titolo del corso residenziale era: Adolescenti: nuova prospettiva di missione. Sottotitolo La nostra diocesi “in uscita” secondo lo slancio di Evangelii Gaudium. Il relatore è stato un docente della Pontificia Università salesiana di Roma Josè Luis Moral (nella foto qui sopra) esperto in catechesi e soprattutto nella prassi con i giovani. Il punto di partenza è stato la presentazione dell’analisi delle risposte a un questionario fatte pervenire dai parroci, in cui oltre a fornire dati statistici sui cresimati annuali (7/800 corrispondenti alla quasi totalità dei nati), hanno espresso una grande forza di volontà nel fornire delle piste di lavoro per il dopo celebrazione dei sacramenti. Infatti i sacramenti servono per vivere la vita cristiana. Quindi hanno dimostrato potenzialità umane e strutturali che le parrocchie hanno, d’altro canto hanno manifestato un grande bisogno di formazione per loro e per i loro collaboratori. Quindi a partire dal lunedì mattina la prima relazione: “Adolescenti-giovani: tra catechesi e pastorale giovanile”. Gli adolescenti, i ragazzi delle medie vanno conosciuti. Vanno visti non come un problema ma come una risorsa.

E’ necessaria una conversione, un cambio di mentalità: tutta la comunità si deve sentire responsabile della loro educazione, a partire dal volergli bene per quello che sono.

Il contesto sociale in cui vivono è estremamente complesso rispetto a quello in cui è cresciuta la maggior parte di persone che frequentano i nostri ambienti. Pertanto essi si trovano a vivere dinamiche molto più complesse di quanto possiamo immaginare. Perciò è necessario sia un impegno nella preparazione dei sacramenti ma ancor più nel dopo. In fin dei conti alla base dei sacramenti è necessaria la fede. Ma se non possiamo parlare di fede quando ricevono il battesimo, neanche in V elementare essa è scontata. È necessario che le nostre parrocchie, le nostre unità pastorali diventino delle comunità, come raccontano gli Atti degli apostoli, dove ci sono evidenti segni di comunione, di condivisione, non solo agenzie e distributori di servizi. Quindi ci si è trovati a discutere a gruppi secondo un criterio territoriale, attraverso la suddivisione in vicariati. La seconda relazione: “Progettare l’azione educativa con adolescenti-giovani”. Il problema non è trasmettere un sapere, ma far vivere un’esperienza. Spesso con la bocca professiamo una fede che poi non viviamo. Ma non solo, spesso siamo incapaci di relazionarci con loro: è necessario quindi maturare alcune competenze, ovvero capacità e conoscenze. C’è bisogno di persone che si prendano a cuore l’educazione degli adolescenti, senza paura, ma in prima persona; come pastori ci mettiamo a fianco, ed è importate che laici, adolescenti, pastori educhiamo per educarci. Far crescere loro e crescendo al contempo anche noi. Il primo passo è quello dell’avvicinamento, dell’instaurare relazioni, partendo dalla loro umanità. Questi processi, questi piani vanno progettati con loro. Non è sufficiente che noi facciamo proposte, occorre che le proposte sorgano dai loro bisogni. Quindi le conclusioni: lanciare il “progetto della nuova prospettiva missionaria diocesana” sospinti dalla domanda: “I giovani si distaccano dalla Chiesa, o la Chiesa si distacca dai giovani?

Sono necessarie delle azioni concrete, fondamentali, un progettare con loro tappe, calendario, attività. È importante che nelle nostre comunità sorga la voglia di rimettersi in gioco, con responsabilità, creatività, credibilità.

È importante che nelle nostre comunità sorga la voglia di rimettersi in gioco, con responsabilità, creatività, credibilità. A questo punto è stato illustrato e consegnato al clero un sussidio, che viene presentato ufficialmente questa domenica 21 ottobre alle ore 16 durante l’assemblea di apertura del nuovo anno pastorale in Cattedrale a Chioggia da parte del Vescovo.  Sul prossimo numero di “Nuova Scintilla” uscirà un articolo che spiega bene la proposta diocesana.

L’inizio del cammino per pre-adolescenti, ovvero coloro che stanno frequentando le medie, hanno celebrato Cresima ed  Eucaristia, a cui vogliamo proporre un cammino di crescita nella fede, sarà per tutti i gruppi parrocchiali, associazionismo vario, scout e salesiano, domenica 4 novembre 2018 presso la parrocchia della Madonna della Navicella dalle 15 alle 18 con una “Festa dei ragazzi”.

Buon lavoro!

don Yacopo