Cose di “casa nostra”

vescovo
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Cose di “casa nostra”

Stasera (martedì 12 ore 19.30-20) è caduta un bel po’ d’acqua. Le caditoie o tombini dell’acqua smaltiscono l’acqua, talvolta occorre aspettare qualche minuto in più. Io solitamente a quell’ora dal Perottolo, a piedi, vado a cena in Seminario attraversando il ponte delle “Zitelle Vecchie” e percorrendo Calle Seminario. E’ da parecchio tempo che in occasioni come questa mi trovo il passaggio per tutta la larghezza della strada allagato da un bel po’ d’acqua.

Non sono tanto delicato, ma vi assicuro che non fa piacere bagnarsi le scarpe, specie nella stagione autunnale o invernale. E ripassando anche due ore dopo che è cessata la pioggia, come mostra la foto allegata (scattata due ore dopo verso le 21.30), l’invasione dell’acqua permane immutata. Naturalmente la caditoia posta in territorio pubblico è intasata. La cosa non è da ieri, ma da oltre un anno. Il direttore di ‘Nuova Scintilla’ ha chiamato più volte sia Veritas che gli uffici comunali. Entrambi si rimandano le responsabilità. Comunque le bollette delle rispettive tasse arrivano sempre puntualmente e vanno pagate, altrimenti scattano sanzioni. In questo caso chi va sanzionato per questo così lungo disservizio? Magari qualche avvocato potrebbe dirlo. Pazientare si può e si deve per dare il tempo di intervenire a chi di dovere. Ma in casi come questo la pazienza è ancora una virtù o una rassegnazione al peggio? E già che ci siamo, la settimana scorsa, verso le 3.30/4.00 c’è pure stato un grande acquazzone notturno, da definire ‘bomba d’acqua’. Dopo, proprio a causa dei lavori realizzati di fronte alla Cattedrale alcuni anni fa, in occasione come queste l’acqua non defluisce più come prima ed entra in Cattedrale attraversando quasi l’intera navata, cosicché al mattino ci si trova con tutto il pavimento da lavare e asciugare. Non è la fine del mondo, ma non è neanche tanto dignitoso e tanto meno piacevole subire di queste cose per lavori malfatti o disservizi nella manutenzione del deflusso delle acque piovane, proprio nell’era dell’ingegneria e della tecnica e dei grandi mezzi di intervento. Ancora una volta “ciacole non fa fritole” dicono dalle mie parti! Ognuno si assuma i suoi ‘oneri’ visto che percepisce per questo i suoi ‘onorari’. Con buona pace di tutti, in attesa che ognuno e ogni istituzione onori i suoi compiti.

+ Adriano Tessarollo

 

Nuova Scintiila n.24 – 17 giugno 2018