Servire la pace e il bene comune

vescovo
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Servire la pace e il bene comune

Cominciamo con ciò che accade ancora in Siria. Circa 14 milioni in fuga, senza contare i morti, quelli che si vengono a conoscere e magari con tanto ritardo. Essi si fermerebbero nella loro terra e con calma vi farebbero ritorno solo se tornasse la pace. Ma la guerra o la pace non la decidono loro, lo decidono altri che stanno a Damasco, a Istanbul, a Washington, al Cremlino, a Parigi, a Londra, a Riad… .  E tutto per il bene di quelle popolazioni bombardate, uccise o in fuga! E ciò capita in tanti altri Paesi: guerre per interessi, ingiustizie, miseria, fame e morte! E in tanti Paesi si chiudono le frontiere a questi fuggitivi sopravvissuti, o si impreca alla loro venuta o si vorrebbe rimandarli indietro. Dove? Nel loro territorio? Per trovare miseria o violenza e morte come successo a quella ragazza pakistana, macellata dal padre e dal figlio maggiore, che vantano insieme il diritto di ‘sistemare’ la figlia o sorella secondo le regole sancite dalla loro consuetudine? Se cessassero le guerre molte di queste fughe cesserebbero o rallenterebbero di molto! Ma finché non cessano interessi di pochi, ruberie multinazionali legalizzate, violenze e soprusi sui deboli e poveri, avidità insaziabile dei pochi che provocano la miseria, la morte o la fuga dei molti…

E la politica di casa nostra? Tutti i vincitori o perdenti di turno si rifanno al verdetto espresso dal popolo italiano, che si è espresso in una forma che di democratico ha la pluralità delle opzioni espresse. Quindi ognuno che ha ricevuto voti non ritengo gli siano stati espressi per fare opposizione ma per contribuire a governare. Le alchimie delle molti leggi elettorali hanno avuto tutte l’obiettivo di fare avere la maggioranza legale a chi non aveva e non ha la maggioranza effettiva per governare da solo. Non sarebbe più giusto se la maggioranza che governa fosse quella reale e non quella artificialmente indotta? E invece di stare tanto a litigare in vista di poter ottenere più potere possibile non si potrebbe lavorare per comporre un governo composito che rappresenti il più possibile la realtà vera degli Italiani che con voto si sono espressi? Forse c’è bisogno di democrazia che si preoccupi del bene comune possibile più che di lobby di potere che pur sapendo di non rappresentare il popolo, ma solo una parte limitata di esso, vogliono decidere e governare per tutti. Non si potrà superare il potere delle oligarchie che decidono per tutti cercando di contemperare invece il rispetto di quanti si sono espressi col voto? Fatica certo più grande  ma più rispettosa di tutto il popolo, superando pure le vecchie e ormai insignificanti categorie di destra, sinistra, centro, centro destra e centro sinistra… Potrebbe nascere qualcosa di meglio e di più reale e universale? Utopie?

+ Adriano Tessarollo

 

Nuova Scintilla n.17 – 29 aprile 2018