CAVARZERE - SAN MAURO

Si torna operativi!

Patronato “San Pio X” pronto dopo la ristrutturazione

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Patronato-San-Pio-XSi riaprono i cancelli del Patronato “San Pio X”, dopo i lavori di ristrutturazione. Domenica 15 aprile 2018 la comunità di San Mauro è chiamata a fare festa, dalle ore 16, per questa attesa riapertura nella struttura parrocchiale di via Serafin. I lavori sono durati un anno e mezzo. In questo tempo sono stati ammodernati gli ambienti interni ed è stata realizzata la nuova abitazione dei padri canossiani che, da 50 anni, sono al servizio della parrocchia nella catechesi e nell’accompagnamento dei numerosi gruppi giovanili. L’intervento ha permesso di lasciare definitivamente i locali di via Umberto I, il primo patronato, nato nell’immediato Dopoguerra, per volontà di don Giuseppe Scarpa. Una scelta che ha lasciato non poca nostalgia, soprattutto nei più grandi, nati e cresciuti in quegli ambienti.

È stata, invece, una gioia per le nuove generazioni che, già in questi giorni, hanno iniziato a ripopolare i campi da calcio e gli spazi del nuovo oratorio. Oltre all’abitazione dei padri canossiani, sono state rinnovate la sala ricreativa, la cucina e la sala riunioni. La riapertura del “San Pio X” era attesa, visto che questo è uno dei pochi spazi dedicati al mondo giovanile e delle famiglie del vicariato di Cavarzere. Questo luogo viene restituito alla comunità grazie al contributo della Diocesi, che ha sostenuto e finanziato l’intervento di restauro. La festa di domenica, alla quale parteciperanno anche il Vescovo Adriano Tessarollo e il Padre generale dei Figli della Carità p. Giorgio Valente, è per tutta la comunità, che potrà esprimere un grazie di lode nella celebrazione eucaristica delle 18.30, in Patronato. Per l’occasione, verrà sospesa la messa in duomo. Questa riapertura potrebbe essere una nuova opportunità per guardare con fiducia e in modo propositivo alle sfide del mondo dei giovani. Abitare questi luoghi rinnovati, potrebbe aiutare a rinnovare anche lo stile con il quale si cammina insieme ai giovani, facendosi loro prossimi e accompagnandoli nella ricerca di senso della vita, alla luce della Parola. Uno stile che Maddalena di Canossa aveva fatto suo e condiviso con le prime comunità canossiane. Una regola di vita che continua a essere attuale e che ha nel servizio agli ultimi e ai piccoli il suo vertice. Un dono continuo di sé che aiuta a scoprire il volto del Padre nel fratello e a realizzare la vocazione personale nella comunità.

Filippo Greggio