L’iniziazione cristiana

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CATECHESI E COMUNITA’

Nota pastorale Cei sugli orientamenti per il catecumenato degli adulti

L’iniziazione cristiana

Con questo numero inizio la presentazione delle tre Note Pastorali del Consiglio Permanente della CEI sull’Iniziazione Cristiana, un progetto ambizioso, una trilogia, che vuole indicare contenuti, finalità e modalità per condurre le persone di oggi a diventare cristiani maturi. Le Tre Note si articolano intorno a tre situazioni che tutti incontriamo nella nostra pastorale e nella nostra catechesi:

* Adulti non battezzati (Iniziazione Cristiana / 1 del 1997);

* Ragazzi sotto i 14 anni non battezzati (Iniziazione Cristiana / 2 del 1999);

* Battezzati non sufficientemente evangelizzati (Iniziazione Cristiana / 3 del 2003).

Queste Note pastorali sull’iniziazione cristiana (IC) nascono verso la fine degli anni ’90 dalla necessità di rendere attuabile nelle comunità il Rito per l’Iniziazione Cristiana degli Adulti (RICA), pubblicato in latino nel 1972 e tradotto in lingua italiana nel 1978, ma assai poco utilizzato, soprattutto perché le occasioni di utilizzo, in quel tempo, si presentavano assai rare.

Questi documenti fanno parte di tutto un cammino di riforma della catechesi e dei percorsi di educazione alla fede che prende origine dal Concilio Vaticano II e passa attraverso il “Documento Base” Il rinnovamento della catechesi (1970) e con esso il Progetto catechistico italiano.

Negli ultimi decenni, si è andata sempre più affermando la convinzione che l’antica prassi catecumenale fosse “il modello di ogni processo di iniziazione cristiana”. Una prassi che dà primato assoluto all’evangelizzazione e all’educazione della mentalità di fede, “essenziale alla chiesa oggi come nei primi secoli della sua storia, non soltanto per i popoli non cristiani, ma per gli stessi credenti”. Da qui la necessità delle tre note pastorali sull’iniziazione cristiana del Consiglio Episcopale Permanente della CEI che propongono tre orientamenti da sperimentare nelle diocesi.

Comincio con il prendere in esame la Nota n.1 che parla degli adulti non ancora battezzati, testo approvato il 30/03/1997. Esso si articola in una introduzione e tre capitoli: prima di tutto si delinea la storia del catecumenato e la sua attualità, si presentano le indicazioni del RICA, che nel terzo capitolo vengono poi attualizzate per la situazione italiana.

Cerco di presentare quelli che sono i punti salienti.

Prima di tutto la concezione di IC, che non si riduce alla sola esperienza sacramentale e alla catechesi orientata ad essa, ma “è un processo formativo all’esperienza di vita cristiana che abbraccia 4 aspetti e momenti, strettamente legati tra loro e interdipendenti”.

Il precatecumenato, una prima fase di evangelizzazione; il catecumenato, la catechesi propriamente detta con un vero e proprio tirocinio della vita cristiana; il tempo della purificazione e della illuminazione, una preparazione più intensa prima dei Sacramenti che culmina con la Veglia pasquale e la mistagogia, che è il tempo dell’approfondimento dei misteri celebrati, il tempo dell’impegno della testimonianza, del servizio e il tempo per una partecipazione sempre più corresponsabile nella vita della comunità ecclesiale.

(1 – continua)

 don Danilo Marin