Domande grandi dei bimbi

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INCONTRO DI QUARESIMA

A colloquio con d. Andrea Lonardo. Nel cuore della catechesi

Domande grandi dei bimbi

Lo scorso lunedì 19 febbraio, nella sala teatro della parrocchia della B. V. M. della Navicella, si è tenuto l’atteso incontro con don Andrea Lonardo, autore, con Padre Maurizio Botta, degli apprezzati volumi “Le domande grandi dei bambini”, ed. Itaca. Dopo aver retto fino ad un mese fa l’Ufficio catechistico della diocesi di Roma, è attualmente responsabile della cultura e della pastorale universitaria della stessa diocesi.

Invitato dal parroco don Alfonso Boscolo, don Andrea ha parlato di fronte ad una sala gremita. Tra i presenti anche don Danilo Marin, direttore dell’Ufficio catechistico della diocesi di Chioggia. Il relatore ha affrontato un tema caro a genitori e catechisti: quali sono le sfide della catechesi nei tempi odierni e quali risposte dare, oggi, ai grandi interrogativi dei bambini? Chi ha avuto la grazia e la volontà di essere presente all’incontro serale, è tornato a casa col cuore colmo di un entusiasmo rinnovato da un appello potente a riscoprire il nucleo della nostra Fede per trasmetterla a chi abbiamo più a cuore: i nostri figli, i nostri nipoti, i nostri giovani.

Impresa ardua tentare di sintetizzare in poche battute la ricchezza spirituale, teologica e pedagogica trasmessa dal carisma di don Andrea Lonardo, ma bastino pochi spunti di riflessione.

Chi sono i bambini di oggi? Spesso dimentichiamo che ogni giorno ci troviamo davanti agli adulti di domani: a coloro che costruiranno la società futura, ai futuri politici, uomini di Chiesa, lavoratori, cittadini… Quale sguardo stiamo regalando loro sul mondo e sulla realtà? È importante ricordare che siamo chiamati ad aprire ai nostri figli uno sguardo sulla vita che sia ricco e profondo: questi figli sono chiamati a cose grandi! La “libertà” non sarà dunque solo “tempo libero”, ma una “Libertà” donata da Dio per aderire al Suo Progetto di Salvezza. E questo Progetto va trasmesso attraverso un’educazione alla Fede vera e feconda, lottando contro l’idea secolare che la Fede sia una “sub-cultura”, ma riproponendola come “l’apice della cultura”, sulla quale fondare la società di domani. Non esiste un uomo che non si ponga l’idea di Dio, nella Storia: ecco perché un adulto di fede ha il potere di cambiare le sorti del mondo. “La Fede cambia il modo di stare in un luogo”, perfino nella Croce è possibile restare, e non fuggire, se ti appoggi a Colui che ha vinto la Morte. Dunque, Cristo: la Parola di Dio, fatta Carne. Quale catechesi dunque adottare per trasmettere questa eredità ai nostri bambini? Se “Cristo è veramente Risorto”, se il Vangelo è la Buona Notizia da annunciare, il catechismo è chiamato a svilupparsi su una prospettiva evangelica alta ed ambiziosa. “La catechesi deve essere kerigmatica”, ossia annunciare concretamente la Buona Notizia che Cristo è risorto e che Dio è presente nella nostra vita. I bambini hanno sete di cose grandi, desiderano grandi risposte alle loro grandi domande: la malattia, la morte, la vecchiaia, la sofferenza, l’Aldilà… Concretamente, anche la Famiglia ha un ruolo fondamentale nella crescita e nella fede del bambino: riscoprire la bellezza e le peculiarità della paternità e della maternità, affermando con dolcezza e fermezza un “no” poco gradito al bambino; cercando momenti concreti di comunione e edificazione, come costruire il Presepio, far visita agli anziani o ai malati, organizzare una “veglia” sotto le stelle e pregare con i propri figli… rispondere alla loro sete di Infinito, alle grandi attese della vita infondendo speranza e coraggio. Alla fine dell’incontro è sembrato che l’uditorio, dimentico delle famiglie a casa e del lavoro all’indomani, non fosse sazio di un messaggio tanto vivo e attuale e non volesse più andar via, in un susseguirsi di domande e interventi.

Grazie a don Andrea Lonardo per la provocazione che ci ha portato, che c’entra con ciò che abbiamo di più caro: i nostri figli, il nostro futuro.

Concetta Ricottilli

Nuova Scintilla n.9 – 4 marzo 2018