Momento di offerta della sofferenza

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La celebrazione della Giornata mondiale del malato in cattedrale

Momento di offerta della sofferenza

La Giornata mondiale del malato è un giorno di festa della Chiesa cattolica. Istituita il 13 maggio 1992 da papa San Giovanni Paolo II, a partire dall’11 febbraio 1993, si celebra ogni anno nel giorno della commemorazione della B.V.M. di Lourdes. Per tutti i credenti è “un momento speciale di preghiera e di condivisione, di offerta della sofferenza”. Quest’anno si è celebrata quindi la XXVI Giornata Mondiale del Malato in vista della quale, il 26 novembre 2017 nella Solennità di N. S. Gesù Cristo Re dell’universo, papa Francesco ha scritto un Messaggio dal titolo: «Mater Ecclesie: “Ecco tuo figlio … Ecco tua madre”. E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé» (Gv 19,26-27). Queste parole illuminano profondamente il mistero della Croce, che non rappresenta una tragedia senza speranza, ma diviene luogo in cui Cristo mostra la sua gloria e lascia le sue estreme volontà d’amore: regole costitutive della comunità cristiana e della vita di ogni discepolo. Le parole di Cristo danno origine alla vocazione materna di Maria nei confronti di tutta l’umanità, Maria è chiamata a condividere la stessa preoccupazione di Cristo per la Chiesa e per l’umanità intera. Un compito che non avrà mai fine. La vocazione materna di Maria passa a Giovanni e a tutta la Chiesa. Nel Messaggio si leggono richiami molto, molto forti a quanti si occupano dei malati: essi sono invitati a mettere la persona umana al centro del processo terapeutico.

Papa Francesco, inoltre, invita tutti a svolgere la ricerca scientifica nel rispetto della vita e dei valori morali e cristiani. È su questa linea che anche nella nostra Chiesa locale si è svolta, domenica 11, nella chiesa cattedrale, la solenne celebrazione alla presenza del nostro vescovo Adriano, dei numerosi concelebranti, con le sorelle e i fratelli malati, gli operatori sanitari, i volontari e con quanti a diverso titolo si prendono cura di loro. Un momento tutto speciale ed unico, per pregare insieme, partecipare e contribuire con maggior efficacia ad una cultura rispettosa della vita, della salute e dell’ambiente. Un’occasione di attenzione speciale alla condizione degli ammalati e, più in generale, dei sofferenti. Durante la sua omelia, il nostro vescovo Adriano ha rivolto parole di grande tenerezza per i malati e di grande considerazione nei confronti di chi si prende cura di loro, sottolineando l’impegno costante e generoso di tutti i volontari per la loro «testimonianza ecclesiale» e per i loro «amore ostinato» per gli infermi. Significativo il richiamo agli incontri avuti con molti ammalati durante la visita pastorale. È importante, ci richiamava il vescovo, in linea con il messaggio di papa Francesco, educarci alla cultura del dono, che è la risposta a un Dio amore che trova il suo culmine e compimento solo quando quanto ricevuto gratuitamente lo doniamo con generosità ai fratelli bisognosi di attenzione e di aiuto concreto. È un invito a trovare anche noi lo stile di Maria: umili e fedeli, generosi e casti, retti e puri di cuore, nel dono totale al Padre nella Chiesa e attraverso la Chiesa, disponibili a donare ed alleviare le sofferenze di coloro che soffrono per la loro infermità. La celebrazione, vissuta nella semplicità ma nell’intensità di preghiera e riflessione, si è poi conclusa con la benedizione eucaristica, nello stile di Lourdes.

don Simone Doria

Nuova Scintilla n.8 – 25 febbraio 2018