L’avventura dell’evangelizzazione

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CATECHESI E COMUNITA’

Incontriamo Gesù. Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia (2)

L’avventura dell’evangelizzazione

Il documento Incontriamo Gesù. Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia, che nel numero precedente ho incominciato a presentare, ha una Introduzione a firma dell’allora Presidente della CEI, il card. Angelo Bagnasco che chiarisce lo scopo, il contesto e i destinatari degli Orientamenti stessi. Ci sono poi 4 capitoli, in tutto sono 100 i numeri del Documento. Nell’elaborarlo si è tenuto conto del suggerimento di alcune Conferenze episcopali regionali perché fosse un testo snello, comprensibile a tutti. In appendice, poi, è stato aggiunto un Glossario, a cura dell’Ufficio Catechistico Nazionale, esso serve a chiarire maggiormente alcune espressioni presenti nel Documento stesso, un “vademecum” molto utile anche per una eventuale scuola di formazione dei catechisti. Sono presenti, infine, all’inizio di ogni capitolo delle tabelle fuori-testo che presentano una breve analisi di approfondimento della 1ª Lettera di San Paolo ai Tessalonicesi, 1-2. Questa Lettera è forse il più antico scritto neotestamentario ed è una testimonianza di come l’avventura dell’evangelizzazione sia una dimensione originaria e originante della Chiesa.

Di ognuna delle quattro parti tento, ora, di indicare qualche idea di fondo.

Intanto faccio osservare che non sono presenti grosse novità nel Documento. Viene ribadita, in particolare, l’intenzione di aiutare un contesto pastorale ad “aprirsi con fiducia e coraggio alla novità che si è prodotta con il mutamento dell’ambiente sociale e culturale in cui la catechesi opera”.

Nel 1° capitolo si affronta il tema della nuova evangelizzazione. Il n° 27 è, per così dire, un numero importantissimo perché in sintesi riassume tutto il movimento dell’azione evangelizzatrice.

Il 2° capitolo è interamente dedicato al primo annuncio. Tratteggia le “soglie” attraverso le quali si può operare un primo annuncio. Il capitolo, poi, – e questa è una novità – si conclude con alcune proposte pastorali interessanti, tra le quali l’impegno a coordinare e sostenere la nascita di “laboratori sull’annuncio” nelle singole chiese locali.

Il 3° capitolo si concentra sulla Iniziazione Cristiana, prima quella degli adulti, e poi quella dei ragazzi.

Il 4° ed ultimo capitolo affronta la formazione dei catechisti. È questo, si può dire, il capitolo più innovativo di tutto il Documento.

Per la Chiesa in Italia gli Orientamenti sottolineano di nuovo quello che già il Documento Base affermava, cioè la priorità e l’importanza della catechesi e la formazione cristiana degli adulti, il coinvolgimento, nel cammino iniziatico dei più piccoli e dei preadolescenti, delle famiglie, l’ispirazione catecumenale della catechesi, l’urgenza di una formazione sempre più puntuale degli operatori della catechesi e, infine, la riflessione mistagogica in particolare con gli adolescenti e giovani in continuità con la conclusione del cammino di iniziazione cristiana.

Sono porte già aperte ma che abbisognano di un fattivo impegno da parte di tutti gli operatori pastorali e in particolare dei catechisti delle nostre Comunità ecclesiali.

In questi giorni, nel quadro della visita pastorale del nostro vescovo Adriano, si sta riflettendo sulla necessità di una “convergenza” in modo particolare del cammino di Iniziazione cristiana. Ebbene il Documento sostiene il faticoso impegno del rinnovamento della prassi iniziatica ormai avviata in tantissime diocesi italiane. Gli Orientamenti richiamano alcuni problemi che soprattutto, nei Convegni Catechistici regionali del 2012 e nelle osservazioni e proposte dei circa 250 contributi scritti da vescovi, parroci, singoli esperti, associazioni e movimenti ecclesiali erano emersi e che chiedono ancora un’ulteriore riflessione alle Conferenze Regionali per arrivare a scelte più condivise. Mi limito a ricordarne alcune: la celebrazione e l’ordine stesso dei Sacramenti nel cammino dell’IC e il ruolo del padrino e della madrina nel Battesimo e nella Cresima.

Veramente si lavora ancora in un “cantiere” aperto. (2 – continua)

don Danilo Marin

Nuova Scintills n.4 – 28 gennaio 2018