VISITA PASTORALE ALL’U.P. DI BUON PASTORE E SPIRITO SANTO – SOTTOMARINA

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VISITA PASTORALE ALL’U.P. DI BUON PASTORE E SPIRITO SANTO – SOTTOMARINA

Per una vita secondo il vangelo…

Una bella ed arricchente esperienza il prolungato incontro delle due comunità parrocchiali con il vescovo Adriano dal 25 novembre al 7 dicembre.  Alcune riflessioni del parroco don Antonio; i vari momenti insieme con i grandi gruppi di bambini e genitori del catechismo, con le catechiste e con le famiglie; l’incontro festante con le comunità neocatecumenali e i bei momenti vissuti con i giovani delle varie età.

Per vivere del Vangelo

Nel principio, senza saperlo, c’era già tutto. Prima ancora di iniziare con la prima celebrazione festiva, l’incontro con la signora anziana, portata in chiesa a pregare per il marito defunto. In esso, c’è l’immagine del Pastore che rallenta, si ferma, si piega con l’ascolto; ma anche suggerisce il passetto da fare, per guardare avanti, senza mettere a tacere il dolore ma nemmeno chiudendo la speranza cristiana in un pianto fine a se stesso. E poi durante la medesima celebrazione, una piccola parrocchiana che punteggia l’omelia episcopale con interventi ad alta gradazione di decibel, che sembravano fatti apposta per ribadire la necessità dell’aver cura, reclamando dalla madre quella sua propria, nella forma specifica di una bimbetta di sei mesi. La quale, in sagrestia alla conclusione, gratificherà il vescovo di una presentazione solenne con sorrisi e ganassotte come regalino extra.

Lacrime e gioie, la vita insomma. Con tante rampe di scale, tante mani strette e baci sorridenti; in mezzo a tutte le fasce di età, coinvolte in un tourbillon di incontri, situazioni, volti. C’è spazio per le cose necessarie alla vita delle comunità: le strutture, le cose, i conti, le tante attività; ci si ragiona sopra, si espone, si ascolta. Ma c’è di più. Sotto il tradizionale slogan della visita pastorale, ad un ritmo intensissimo e super calmo allo stesso tempo, quel che nelle due parrocchie abbiamo vissuto è stato l’andar fuori, l’uscire fuori. La chiesa in uscita, insomma, a cui non smette di richiamarci il vescovo di Roma. Sia chiaro: non è che perché c’era il vescovo a muoversi tutti, per strada, accettano di incrociare lo sguardo: non tutti si sono fermati a salutare o a lasciarsi salutare. In tanti sì, però; noi delle due comunità parrocchiali e ancora le tante associazioni incontrate; e le case di cura visitate. E tanta gente, in chiesa e per strada.

Ci muoviamo, e l’apostolo sta davanti a tirare il gruppo, indicando Gesù, il Buon Pastore. E sta pure in mezzo, fra le lacrime e le gioie, la vita appunto, da irrorare della speranza dono dello Spirito Santo, perché tutti ci possiamo fare carico anche di chi sta più indietro. Una vita secondo il vangelo… ci stiamo, eccoci!

dAnt

Visita-BP-2L’umanità e il pastore

La visita pastorale del nostro vescovo Adriano si è conclusa da pochi giorni, e devo dire che è stata una bella ed arricchente esperienza!

I giorni che precedevano la visita sono stati di attesa: attesa di un ospite così importante, tanto importante da avere timore che le cose non andassero bene. Ed invece, con il trascorrere dei giorni, è diventata una piacevole e molto gradita presenza nella nostra quotidianità.

A cominciare dalla cena con gli accompagnatori dei genitori e del gruppo famiglie, attorno a quella tavola così famigliare, con il vescovo Adriano che per primo ci ha messo a nostro agio, raccontandoci qualcosa del suo passato. Fatti che durante le solite occasioni d’incontro con lui, molto più formali, non si ha occasione di conoscere. Il vescovo voleva sapere da noi come viviamo il nostro servizio, i nostri stati d’animo, i nostri timori: e noi, messi a nostro agio, ne abbiamo parlato in modo molto libero e spontaneo.

Poi arriva la domenica, con i nostri grandi gruppi di bambini e genitori del catechismo. Il vescovo Adriano ci fa visita durante l’incontro dell’anno dell’accoglienza della Iniziazione cristiana. Incoraggia i genitori in questo loro cammino appena iniziato, li sprona a continuare sapendo che è un cammino tanto difficile quanto importante. Quale modo migliore per iniziare un percorso così importante? E guardavo i volti dei genitori: erano emozionati e piacevolmente sorpresi di avere avuto una simile occasione d’incontro!

Nel pomeriggio della domenica è stato assieme a noi durante l’incontro mensile del gruppo famiglie dell’unità pastorale. Ha ascoltato con molta attenzione durante il nostro momento di condivisione e alla fine ha concluso raccontandoci aneddoti della sua vita famigliare, incoraggiandoci a continuare il nostro cammino di amicizia e di fede intrapreso assieme al nostro parroco, don Antonio. Come sempre il nostro vescovo Adriano ha avuto parole per tutti noi e per molti era la prima volta che avevano l’occasione di “viverlo” così intimamente, tanto che uno di loro alla fine mi ha detto: “Mi sono reso conto che il vescovo è un uomo come noi!”. Mi ha fatto sorridere questa affermazione, ma mi ha fatto anche capire l’importanza della visita pastorale: per il vescovo perché ha l’occasione di conoscere da vicino la sua comunità, ma anche per la comunità stessa per conoscere il suo pastore!

Altra occasione d’incontro è stata assieme alle catechiste dell’iniziazione cristiana: anche in questa circostanza ci ha ascoltate nei nostri dubbi, preoccupazioni. Sempre è arrivato il suo sostegno a continuare il nostro cammino. Rimarcando sul fatto che comunque noi catechiste dobbiamo vivere il nostro servizio anche come occasione di crescita personale e di comunione tra di noi.

Per ultimo, ma non meno importante, è stata la serata con il consiglio pastorale unitario delle due parrocchie: altra occasione di condivisione e opportunità per tutti di sentirsi ascoltati sui dubbi, sulle difficoltà, ma anche sulla forza di essere Unità Pastorale.

Come giovane famiglia ci sentiamo onorati di questa occasione data dalla visita pastorale: giornate intense dove si sono volute mostrare le qualità della nostra comunità, ma senza avere il timore di chiedere consiglio su come fare per riuscire a migliorare il nostro cammino di condivisione, fede, amicizia, che ha bisogno di essere nutrito ed incoraggiato dalle parole del nostro pastore. Che, vi assicuro, non sono mancate!

Grazie, vescovo Adriano!

Gessica Massarenti

Visita-BP-3Con le comunità neocatecumenali

Grande gioia e commozione per le Comunità Neocatecumenali della parrocchia dello Spirito Santo di Sottomarina che la sera di giovedì 30 novembre, nel corso della visita all’Unità Pastorale del Buon Pastore e dello Spirito Santo, hanno ricevuto il dono di un’Eucaristia celebrata dal vescovo don Adriano Tessarollo, insieme al parroco don Antonio Chiereghin.

In un breve incontro prima della Messa è stata introdotta al pastore della diocesi la realtà del Cammino Neocatecumenale, che è presente a Chioggia dal 1986: le tre comunità della parrocchia si sono presentate attraverso alcune testimonianze di fratelli che, nella loro vita, hanno sentito concretamente l’Amore di Dio, anche nel mistero della Croce e della sofferenza. Tutto ha inizio da una catechesi, dall’annuncio di un kerygma, l’annuncio cristiano della buona notizia, che rimette al centro Gesù, l’unico nome che salva, l’unico capace di sanare una ferita, l’Unico, Cristo, che ha vinto la morte. Il 30 novembre ricorreva la festa liturgica del santo apostolo Andrea, ed è stata occasione per il vescovo, durante l’omelia, di fare memoria della storia del cristianesimo a partire dalle sue origini. Gli apostoli erano persone come ognuno di noi, dediti alle loro attività, ai loro affari: hanno risposto ad una chiamata, una proposta che ha cambiato concretamente la loro vita, invitandoli a “passare all’altra riva”, a “gettare le reti” altrove: “Gesù è l’invito, è la proposta”, capace di rivoluzionare in modo meraviglioso la vita delle persone. Uno sguardo paterno, il pastore l’ha rivolto a tutti i nostri figli presenti alla Messa, e ai numerosi giovani della terza comunità che, nello scambio di pace, si sono fatti abbracciare ed accogliere con affetto filiale, uno per uno, dal vescovo Adriano. Al termine dell’Eucaristia, c’è stato un momento di condivisione e di festa, un’“agape” con il vescovo ed il parroco don Antonio. Il Cammino Neocatecumenale non è un’associazione né un movimento, ma una pastorale della Chiesa per la riscoperta del Battesimo. Attraverso l’accostamento alla Parola di Dio e al Sacramento eucaristico e attraverso la comunione tra le persone della comunità, “fratelli in Cristo”, che camminano insieme “in umiltà, semplicità e lode”, il Cammino permette di riscoprire il senso profondo del nostro essere cristiano in “un itinerario di formazione cattolica valida per la società e per i tempi odierni”, come lo definì il santo padre Giovanni Paolo II. Siamo grati al Signore che ci è venuto a trovare e a benedire attraverso la visita del nostro pastore don Adriano e ci rallegriamo con lo stupore festante di Zaccheo: “Oggi la Salvezza è entrata in questa casa”!

Concetta Ricottilli

La fede giovane

Quando ci è stato detto che una parte importante della visita pastorale si sarebbe incentrata sui giovani, non sapevamo bene cosa aspettarci: da una parte perché non avevamo chiaro come sarebbe stata strutturata la visita pastorale, dall’altra perché non sapevamo come avremmo dovuto rapportarci con il vescovo.

Già da venerdì pomeriggio, anche grazie alla curiosità e all’interesse dimostrato dai ragazzi delle medie, abbiamo intuito cosa avrebbe potuto lasciarci quest’occasione.

L’incontro delle superiori, dove si è discusso “l’essere giovani cristiani oggi”, è stato forse meno partecipato ma non per questo meno importate per i ragazzi, ai quali il vescovo ha offerto più di qualche spunto di riflessione.

Il sabato sera invece il vescovo ha partecipato all’incontro dei giovani universitari/lavoratori incentrato sulle tematiche di “discernimento, emozione e sentimento”.

Significativo è stato anche l’incontro di lunedì sera con gli animatori dei gruppi, in quanto occasione per riflettere e condividere le proprie esperienze di percorso.

Ma quindi cosa lascia a noi giovani questa visita pastorale del vescovo Adriano?

Ha sicuramente lasciato nuove motivazioni nate dal confronto e dall’appoggio ricevuto dal pastore della nostra diocesi e dal fatto che è stata un’importante occasione per riflettere su noi stessi e sul nostro cammino di giovani cristiani.

Lisa Turcato & Stefano Giovannini

 

da Nuova Scintilla n.48 – 17 dicembre 2017