A braccetto per la messa

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I GIORNI

A braccetto per la messa

Scale ripide e strette, come è piuttosto normale nelle case di certe calli di Chioggia. Per lunghi anni l’uomo, che si sposta solo in carrozzella, le ha potute salire e scendeva raramente, trasportato con grande difficoltà da qualcuno della famiglia solo in occasione di visite mediche particolari o di ricoveri. Ogni settimana ha continuato a ricevere la comunione in casa, per il fedele servizio di un ministro straordinario. Nella stanza della casa dove vive seduto in una poltrona, un armadietto carico di cd svela la sua grande passione per la musica, in particolare classica e operistica. Anche la lettura lo attrae; lo si avverte dall’ampiezza e dalla proprietà del suo discorrere, pur essendo persona molto semplice e dall’accento di cordialità. Da qualche tempo la sua vita ha avuto una svolta. La scala di casa è stata munita di un robusto montascale su misura, e l’uomo può essere accompagnato a uscire con relativa facilità. È una gioia e una scoperta.

Non solo per il gusto dell’aria aperta, per il camminare in strada e per l’incontro con le persone. L’uomo si fa accompagnare a Messa ogni domenica. In tutti gli anni trascorsi, la Messa l’ha sempre seguita dall’apparecchio televisivo, con spirito di partecipazione e con gioia; quasi in contemporanea riceveva la visita del ministro della comunione. Parla volentieri delle solenni celebrazioni con il papa, delle Messe in grandi ricorrenze o in luoghi particolari come certi santuari; è grato per le Messe semplici e belle, ben curate dai servizi televisivi in vari orari su diversi canali. “Ma adesso – dice – è tutto diverso. Vuoi mettere essere lì, partecipare dal vivo, pregare e cantare con le persone, fare la comunione nella Messa insieme con gli altri?! È tutta un’altra roba. Anche scambiare un saluto con le persone prima della Messa e due chiacchiere alla fine con i vicini, rendono bella e viva la Messa e allietano la domenica con la scoperta di nuove conoscenze e nuove amicizie.” L’uomo parla con sincerità e trasporto e invoglia a seguirlo; la sua scoperta scioglie la nostra abitudine e risveglia la nostra attenzione. Papa Francesco, che alle Udienze del mercoledì ha iniziato a parlare della Messa alle folle di Piazza San Pietro e al mondo dei cristiani, sarebbe particolarmente felice di ascoltarlo. È una nuova linfa che scorre sull’antico albero della catechesi liturgica, e si avverte un’utile provocazione a vivere la Messa con verità e apertura. È uno spettacolo imprevisto scoprire che il papa e l’uomo infermo vanno a braccetto verso l’Eucaristia e si tirano dietro la scia del popolo di Dio.

don Angelo

da Nuova Scintilla n.47 – 10 dicembre 2017