Il “ricordo” di una catechista

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CATECHESI E COMUNITA’

Il “ricordo” di una catechista

Nella rubrica di questa settimana vorrei fermarmi a ricordare una persona, ad un mese dalla sua scomparsa, una catechista che si è spesa fino all’ultimo con generosità, con gioia e capacità non comuni al servizio della catechesi sia a livello diocesano come, e soprattutto, per la sua Comunità parrocchiale: Maria Donata Fischetti della parrocchia di Taglio di Po.

Pensando al suo servizio nella catechesi, mi sono ulteriormente convinto che essere catechisti è un atto di amore. Sì, è soprattutto un atto di amore! Perché l’amore vero, lo si sa, è sempre un amore fecondo, creativo, coraggioso, libero e liberante. Non si arrende, va oltre le difficoltà. Ebbene, al di là di ogni elogio che, son sicuro, Donata non gradirebbe affatto, tutta la sua azione a servizio della catechesi era condita da questo amore.

Per tanti anni Donata si è messa a disposizione della sua Comunità per la catechesi, facendo tesoro anche delle non poche qualità di maestra di lungo corso: la pazienza, la disponibilità, la fermezza, la professionalità, l’intelligenza, l’interesse per le situazioni più difficili e delicate.

Quando mi incontrava mi ripeteva spesso: abbiamo bisogno di formazione e, avendola inserita nell’équipe dell’Ufficio Catechistico diocesano, mi era di sprone nel ricercare tutto ciò che poteva aiutare i catechisti ad essere un esempio, uno stimolo nel cammino del discepolato, in particolare con i ragazzi e i loro genitori.

Ho ricevuto, in questi gironi, una lettera da una catechista del suo gruppo che testimonia proprio questo: “… E’ vero Donata ci teneva alla formazione dei catechisti. La riteneva un bisogno essenziale che non poteva mancare. Lo ribadiva agli incontri diocesani, ma anche a quelli parrocchiali. Per lei il “catechismo” era un impegno che veniva prima di tante altre cose. Sapeva dialogare con i ragazzi, esprimere in maniera semplice i contenuti non sempre facili della nostra fede. Aveva sempre relazioni cordiali con le famiglie e se c’era qualche problema s’interessava in tutti i modi per cercare di risolverlo. Da lei ho imparato tantissimo: per me è stata ‘una grande maestra di catechesi e di vita’ ”.

Auguro a me stesso e a tutte le catechiste e ai catechisti che leggeranno queste righe di avere lo stesso coraggio e fedeltà del Catechista/profeta Geremia, per poter anche noi, con il nostro servizio, sradicare ed edificare, abbattere e piantare.

Cogliendo l’eredità di Donata chiediamoci: cosa sradichiamo nel nostro servizio di catechisti? Cosa abbattiamo e cosa piantiamo in questa società in cui viviamo? Cosa edifichiamo nella Comunità cristiana alla quale apparteniamo?

Riporto, infine, sempre dalla lettera inviatami, un positivo riscontro per questa rubrica “Catechesi e Comunità”: “Anche questi articoli sono un valido mezzo per fare formazione. All’ultimo incontro dei catechisti della mia parrocchia ho fotocopiato i primi tre interventi e li ho distribuiti alle catechiste che non sono abbonate a “Nuova Scintilla”. Farò altrettanto nei prossimi incontri…”. A me sembra che questa catechista abbia centrato in pieno l’obiettivo propostomi!

Buona festa di Cristo Re e buona conclusione dell’Anno liturgico.

don Danilo Marin

Da Nuova Scintilla n.45 – 26 novembre 2017