Le Beatitudini

AC-Adulti
Facebooktwitterpinterestmail

AZIONE CATTOLICA. Camposcuola adulti (i)

Tre giorni di riflessione biblica e sociologica

Le Beatitudini

Dal 30 giugno al 2 luglio a Caviola di Falcade, nella splendida cornice delle Dolomiti Bellunesi, si è svolto il Camposcuola del Settore adulti dell’Azione Cattolica Diocesana, che aveva come tema “Le Beatitudini: fare nuove tutte le cose”. Relatori sono stati il nostro vescovo, mons. Adriano Tessarollo, che ha proposto la riflessione biblica, e la dott.ssa Silvia Landra, psichiatra e presidente AC della Diocesi di Milano. Il campo è stato la logica conclusione del percorso formativo che gli iscritti e i simpatizzanti AC hanno seguito nel corso dell’anno 2016/17.

Le Beatitudini nell’attuale società rappresentano un qualcosa di incomprensibile perché contrarie a tutti quei valori e comportamenti che offre. In realtà le Beatitudini sono un manifesto attraverso il quale Gesù invita a riflettere e a provare per trasformare la Vita e la Storia. Un cambiamento di prospettiva che deve improntare lo stile di vita di ciascuno e che, se accettato e perseguito, diventa una vera e propria rivoluzione come lo è stato l’operare di Gesù, che oltre a insegnarle ai suoi discepoli le viveva in prima persona.

Mons. Adriano ha messo in rilievo come non siano “soltanto una promessa, ma una proclamazione……. Che… assicurano già nel presente gioia e bellezza di vita, come un anticipo” di qualcosa che avverrà a compimento. Ha aggiunto che “la chiesa incarna il Vangelo e questa incarnazione è mediata dal tempo, pertanto essa che vive nel tempo assume le caratteristiche del tempo”. Quindi le Beatitudini aprono “la Nuova Legge” del “Nuovo Mosè” per “il Nuovo Popolo” e “tracciano la via cristiana alla felicità. Essa sta nell’affidarsi totalmente all’amore di Dio, nel riamare Lui e gli Altri fino al dono totale di sé. La via della fede e dell’amore… riscatta anche le situazioni negative e le apre alla Vita e alla Gioia”.

La dott.ssa Silvia Landra, nel suo intervento, ha illustrato le tre caratteristiche del nostro tempo che incidono sulle incertezze delle persone. Si tratta del Polimorfismo, cioè le varie possibilità di percorsi che disorientano anche le menti più acute, della Frammentazione, che incide sulla sofferenza della persona, ed infine dell’Indeterminazione che crea ambiguità in riferimento all’autorità e alle gerarchie. Oggi c’è una corsa a spettacolarizzare la vita, che contribuisce alla presenza di una maggiore confusione ed incide negativamente sull’interiorità. “Noi, come credenti, non possiamo stare al di fuori perché, seguendo Cristo, noi siamo dentro questa cultura e siamo fratelli con i nostri fratelli”. Il punto di partenza è “ama il prossimo tuo come te stesso”; “ciò ti porta ad avere un continuo dialogo con il tuo Io. Hai sempre qualcosa da raccontare al tuo Io interiore”. Quindi interiorità è dialogo. Il Vangelo è dialogo. Ecco quindi la riscoperta del dialogo col proprio Io. Ognuno di noi, ha aggiunto la relatrice, ha una coscienza sana; dialogando con lei si possono vivere le Beatitudini, che sono la carta della felicità che Dio ci ha dato in dono e che Cristo ha incarnato nella Sua vita. Poveri, perseguitati, sofferenti, miti e affamati sono chiamati ad edificare il Regno di Dio, da cui sono esclusi tutti quelli che si lasciano guidare dalle passioni, dal guadagno, dal potere, dalla carriera e dal dominio sugli altri. Che cosa deve fare l’uomo? La dottoressa invita ogni persona a: vivere la vita come un percorso, ascoltando la propria interiorità e assumendo le proprie responsabilità; raccontare la Vita; vivere una socialità lasciando parlare l’altro e abbandonando i pregiudizi, figli del nostro tempo.

Naturalmente alla fine delle due relazioni ci sono stati i lavori di gruppo, le cui sintesi sono state esposte nella giornata di domenica e che saranno tenute in considerazione nella programmazione di settore.

 Carmelo Genovese

Nuova Scintilla n.28 – 16 luglio 2017