Preghiera, Parola di Dio, vita comune

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CAVARZERE. Casa “Madonna del Cenacolo”

Il vescovo Adriano incontra i sacerdoti ospiti, in occasione della Pasqua

Preghiera, Parola di Dio, vita comune

Sabato 8 aprile, nella tarda mattinata, il vescovo Adriano è giunto presso la Casa del Clero “Madonna del Cenacolo” di Cavarzere per porgere ai sacerdoti ospiti l’augurio di Pasqua concelebrando insieme l’Eucaristia. L’incontro liturgico è stato animato dall’organista Ginetto Cappello, che ringraziamo per la disponibilità, avendo contribuito a rendere più solenne e festoso l’incontro di preghiera. Raccolti nella cappella della Casa, alle ore 11 si è dato inizio alla concelebrazione. Il vescovo ha introdotto il commento dei testi delle letture del giorno con una frase proverbiale: “Il Signore scrive dritto anche su righe storte”. Caifa, infatti, sommo sacerdote in quell’anno, come riferisce l’evangelista Giovanni, decreta la condanna di Gesù affermando “che è conveniente che un solo uomo muoia per il popolo e non vada in rovina la nazione intera”.

Questa tragica decisione sulla vita di Gesù – la riga storta (e quante cose storte sperimentiamo anche noi nella vita) – nei piani di Dio però è diventata insperata salvezza per tutti gli uomini – ecco la riga dritta – e quindi, sottolineava il vescovo, la possibilità per noi di valorizzare i momenti anche negativi della nostra vita. Guardando poi il gruppetto di sacerdoti anziani che facevano corona attorno all’altare, il celebrante è passato ad una seconda riflessione. “Voi qui siete in sei – affermava – possiamo dire il 10% del Clero Diocesano, e se anche non avete più impegni diretti di ministero, non per questo dovete sentirvi meno utili; ma in un altro modo contribuite alla vita pastorale della nostra Chiesa locale”. Disegnava quindi la Casa “Madonna del Cenacolo” come un piccolo Monastero. Nel Monastero i Monaci vivono in parte isolati nelle loro celle, impegnati nella preghiera e nell’approfondimento della Parola di Dio, ma anche nell’esercizio concreto della vita comune: un itinerario valido non solo nel tempo della Quaresima. Pertanto veniva tracciato un cammino di preghiera con momenti anche comunitari pur rimanendo per tante ore nelle proprie stanze, e un esercizio concreto di servizio nella vita comunitaria. L’augurio quindi formulato dal vescovo: “La Pasqua illumini di luce il vostro futuro!”.

(L. D. N.)

Nuova Scintilla n.15 – 16 aprile 2017