Dopo la pestilenza a Venezia

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Il 21 novembre Maria viene ricordata come “Madonna della Salute”

Dopo la pestilenza a Venezia

Lunedì 21 novembre ricorre la festa della Presentazione della B.V. Maria e nel territorio veneto la Madre di Dio è onorata con lo speciale titolo di Madonna della salute. In Chioggia sarà particolarmente venerata nella chiesa di santa Caterina, dove, dal sec. XVII, figura apposito altare (vedi foto). Tale ricorrenza trova la sua origine nel 1630 quando scoppiò una nuova pestilenza a Venezia. Le autorità disposero subito di isolare gli ammalati nei vari ospedali, mentre il patriarca Giovanni Tiepolo prescrisse preghiere pubbliche e processioni penitenziali. Le vittime nel solo mese di novembre furono 11.966.

Si pensò allora – quale voto solenne dell’intera comunità – di edificare un tempio – come si era già fatto con la chiesa del Redentore nel 1576 – dedicandolo alla Madonna, sotto il titolo di Santa Maria della Salute. Grazie all’intercessione della Madre di Dio – dopo un anno e mezzo e con quasi 50.000 vittime – la peste finì. L’effige della “Madonna della Salute”, la taumaturga immagine della Madonna di Candia, la Mesopanditissa (mediatrice di pace), fu portata, quale ultimo trofeo e ricordo, dal capitano generale da mar Francesco Morosini nel 1670 per essere venerata in un grandioso altare (vedi foto) nel tempio del Longhena, dopo la cessazione della pestilenza del 1630-1631. Ricordiamo, a tal punto, che gli abitanti della laguna veneta hanno sempre riservato un particolare culto filiale alla Madre di Dio e Madre nostra. Basti pensare a Maria, Regina delle vittorie o “Nicopeja”, onorata nella basilica di San Marco in Venezia, o a Maria, venerata con il titolo di “Praesidium Venetorum”, Presidio, baluardo dei Veneti, nel santuario di Pellestrina, o ancora alla “Madonna della Navicella”, venerata nella nostra diocesi, solo per citare alcuni titoli.

Come è d’uso per altre feste religiose, sul piazzale antistante la basilica della Madonna della Salute a Venezia – il 21 novembre di ogni anno – prospera il commercio degli ambulanti, con vendita di “pevarini, zaleti, bossolai e fritole”, oltre alle immancabili candele, quest’ultime da portare nel sacro tempio durante la tradizionale visita di devozione. La sera, in famiglia o nelle osterie, si ripeteva un rituale antico davanti a una calda e profumata pietanza, la “castradina”, una zuppa di carne di montone, essiccata e salata, cotta più volte con foglie di verza.

Annotiamo, infine, che il successivo martedì 22 novembre ricorre la memoria di santa Cecilia, vergine e martire, compatrona della nostra diocesi. Tutto risale al 1336, quando nel giorno a lei dedicato, era stata riconquistata la torre delle saline, già espugnata dalle milizie scaligere, e, grazie a tale atto di eroismo, fu evitata la capitolazione della città. Nel ricordo di tale evento, ogni anno, nel giorno della festa, erano offerti all’altare, nel corso della liturgia, in onore della vergine martire, il sale e i ceri.

Giorgio Aldrighetti

A Chioggia la Madonna della Salute viene particolarmente venerata nella chiesa di Santa Caterina dove lunedì 21 novembre verrà celebrata l’eucaristia alle 9, alle 11, alle 15 e alle 18, quest’ultima presieduta dal vescovo Adriano per tutta la città.

Da Nuova Scintilla n.43 – 20 novembre 2016