La bellezza della terza età

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FIERA DI PRIMIERO. Il vicario generale in visita agli anziani di Chioggia

La bellezza della terza età

Era fin troppo facile accostare la figura degli arcangeli al ruolo che gli anziani (ops, le persone della terza età) svolgono all’interno della società, in particolare della famiglia. È quanto ha fatto il vicario generale che giovedì 29 settembre ha visitato gli oltre duecento chioggiotti ospiti in soggiorno montano a Fiera di Primiero. All’interno della celebrazione eucaristica nella festa dei santi Michele, Raffaele e Gabriele, ha spiegato il significato delle figure angeliche e i compiti che la storia della salvezza attribuisce a ciascuno: dichiarare il primato di Dio, manifestare la sua forza e trasmetterne la consolazione. Proprio come tanti nonni che accanto ai nipotini, sempre più spesso affidati a loro, sono rimasti gli ultimi testimoni di una fede capace di segnare gli eventi della società e istillarvi i valori cristiani, che stanno alla base della cultura della convivenza e della civiltà. Era consuetudine che fosse l’amministrazione comunale a organizzare questa giornata, all’interno della lodevole iniziativa di offrire ai pensionati due settimane di vacanza nella linda cittadina di Fiera di Primiero.

Quest’anno invece il sindaco è venuto per conto proprio, la sera prima, e ha portato il suo saluto nei vari alberghi. Grazie a Ludovico, però, che si è attivato per contattare la Diocesi, abbiamo potuto radunarci in chiesa, nella quasi totalità, per esprimere la nostra convinta appartenenza a un tessuto di relazioni e a una comunità ecclesiale, quella di Chioggia, che ha accompagnato i momenti belli e tristi della nostra storia personale e sociale. Prima e dopo la celebrazione infatti abbiamo rievocato i tempi dell’oratorio, l’esperienza educativa dei nostri figli nella catechesi e nelle opere di carità, l’impegno nel volontariato, il lavoro nei campi scuola dell’Azione Cattolica, il cammino compiuto con le figure che hanno inciso significativamente nello sviluppo della nostra città. Don Francesco, infatti, è sceso in mezzo all’assemblea e ha accostato personalmente tanti di noi che da quarant’anni lo conoscono e lo stimano. È veramente bella questa nostra terza età che può sentirsi fiera di aver costruito una società solidale e autentiche relazioni umane di sincera collaborazione per il bene comune. La consegniamo alle nuove generazioni con la speranza che conservino questo patrimonio e non lo dilapidino a causa di più o meno calcolati processi ideologici della vecchia politica.

(N. S.)