Nuova luce e… una sorpresa

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PELLESTRINA. CHIESA DI SANT’ANTONIO

Importante lavoro di restauro. Medaglioni riscoperti

Nuova luce e… una sorpresa

Tutte le comunità dell’Isola di Pellestrina hanno chiese antiche e belle, ricche di preghiera, storia e arte. La salsedine è un flagello che non lascia scampo e con interventi più o meno straordinari o importanti, si cerca di mantenere i luoghi della fede accessibili e usufruibili dal popolo di Dio. La chiesa di Sant’Antonio non è sfuggita alla mano inesorabile del tempo e della salsedine, tanto da richiedere un intervento straordinario e radicale di restauro al suo interno.

I fedeli l’anno scorso si sono radunati in chiesa chiamati dal parroco e insieme hanno deciso di dedicare una parte delle collette mensili a questo evento straordinario, quasi impegnandosi a raddoppiare le entrate ordinarie. Sant’Antonio ha fatto il miracolo, e così è stato. Dopo un anno di lavori la chiesa ora risplende al suo interno di una luce chiara che dona nobiltà e bellezza, come si legge nella lapide marmorea posta a memoria di questo importante lavoro.

Dal tetto in giù si è rimesso a nuovo tutto, soprattutto gli intonaci che erano stati rimossi negli ultimi cinquant’anni, lasciando così le pareti con le pietre faccia a vista. La sorpresa è stata il soffitto. La pulitura della volta ha riportato alla luce tre grandi medaglioni: quello centrale rappresenta Sant’Antonio che dona la grazia ad un pescatore in mezzo alla tempesta (un dono di carità), gli altri raffigurano due virtù: la fede e la speranza. Pochissimi ricordavano l’esistenza di queste opere d’arte sepolte dalla polvere, dal tempo e dal fumo delle candele votive. In presbiterio non vi era la presenza della mensa eucaristica fissa, ma l’altare era un tavolo, bello e prezioso in legno. Si è così provveduto a realizzarne uno nuovo, trasformando un’antica colonna indisuso di marmo rosso e bianco presente a Ognissanti e aggiungendo una mensa alla sua sommità. Il risultato è davvero ottimale.

Così l’ambone, di marmo di rosso e botticino, ora bene identifica il luogo della Parola. Il 12 giugno, vigilia della festa, la comunità si è radunata nei pressi del Patronato in cui aveva trasferito le attività liturgiche durante il periodo dei lavori e con il vescovo Adriano e il Seminario, ha preso con sé l’immagine del Santo dei Miracoli e con la Banda Pellestrina ha processionalmente proseguito fino alle porte chiuse della chiesa. Il vescovo, a mo’ di Porta Santa, le ha aperte con regalità e solennità e, con la popolazione commossa, ha varcato le soglie del tempio. Lo stupore e qualche lacrima di gioia hanno accompagnato la celebrazione, che si è svolta con attesa e trepidazione. La gente era assiepata come non mai, fin sopra gli altari: da tutta l’isola erano accorsi per assistere a questa inaugurazione. Il vescovo ha asperso il popolo dal battistero collocato ora vicino all’altare di San Giovanni Battista e, con la messa domenicale in memoria di Sant’Antonio, ha dedicato il nuovo altare con la preghiera, il crisma e l’incenso. E in una liturgia di lode, accompagnata dal coro parrocchiale e dalla banda, si è ringraziato il Signore per questo dono fatto a coloro che abitano in Isola.

DV