Oltre l’ignoranza religiosa

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I GIORNI

Oltre l’ignoranza religiosa

Laici “ignoranti”: si può dire? Si può dire dei laici delle due specie. Laici perché non religiosi o addirittura atei; tranne alcuni attenti e informati, abbiamo di fronte una platea di persone che parla di fede e giudica preti e cristiani senza cognizione di causa, spesso dominate dal pregiudizio; ripetono luoghi comuni, frasi fatte, schemi, contrapposizioni. Peccato non poter interloquire con persone capaci di reggere il carico della propria umanità e di quella altrui.

Poi ci sono i laici ‘cristiani’, i nostri ‘buoni fedeli’. In un certo nucleo di persone attempate permangono vive le buone nozioni dell’antico catechismo, a volte anche aggiornate. Un breve filone di cristiani ha partecipato a corsi di teologia o a percorsi di spiritualità, e manifesta spezzoni di buone conoscenze. Si distinguono persone che fanno una buona esperienza cristiana partecipando alla parrocchia o percorrendo il cammino dei movimenti; normalmente la loro conoscenza è filtrata attraverso la vita e vi prevalgono contenuti specifici. Per il resto dei battezzati, nel caso migliore siamo fermi alle conoscenze che risalgono ai tempi della prima comunione, con rare incursioni fino alla scuola media. Il vuoto è palese nei riguardi della liturgia, di cui non si conoscono né ritmi né contenuti, e della Bibbia, a volte nemmeno sfiorata; il cuore del cristianesimo viene spesso ridotto a una serie di precetti morali. Il generale basso livello delle comunità cristiane non rivela innanzitutto l’evidente confusione morale, ma piuttosto la superficiale o inconsistente conoscenza dei contenuti della fede e l’inaridirsi della esperienza cristiana.

Eppure accadono fenomeni semplici e straordinari. Di fronte all’annuncio chiaro dei misteri cristiani, le persone si ridestano e si contagiano. Un piccolo uditorio resiste una sera alla settimana per quasi due ore di fronte a intense lezioni di teologia, che non evitano l’impatto diretto con i misteri della fede; varie persone si prendono la briga di leggere testi di buona divulgazione storica, letteraria, biblica, teologica, spirituale. Incontri settimanali di parrocchie e gruppi percorrono sistematicamente la Parola di Dio e l’annuncio della fede.

E dunque? Si incontrano in convergenza due movimenti, l’uno di offerta, l’altro di domanda. Quando offriamo ai laici cristiani i contenuti saporosi e convincenti della fede cristiana, li vediamo attenti e partecipi. Da parte loro, i cristiani desiderosi dovranno essere accompagnati a ritagliarsi un tempo settimanale di conoscenza religiosa, nel contesto di una comunità vissuta, arrivando a scoprire un gusto nuovo della vita. Non poche persone percorrono – durante le vacanze e non solo – tomi robusti di teologia, mentre altre si lasciano affascinare dai mistici. Conoscenza ed esperienza della fede cristiana: che cosa c’è di più bello e di attraente del conoscere la Persona amata?

don Angelo

Da Nuova Scintilla n.27 – 10 luglio 2016