Lo Spirito di verità vi guiderà alla verità tutta intera

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PAROLA DI DIO – SS. Trinità

LETTURE: Prv 8,22-31; Salmo 8; Rm 5,1-5; Gv 16,12-15

Lo Spirito di verità vi guiderà alla verità tutta intera

Prv 8,22-31. “Io ero con lui… ero la sua delizia… ponendo le mie delizie tra i figli dell’uomo”.

Una pagina del libro dei Proverbi intende proporre la figura del Figlio, Verbo di Dio, co-eterno con il Padre, nella sua funzione di mediatore e fine della creazione. La ‘Sapienza’ che prende la parola in questa pagina, alla luce di alcune pagine del Nuovo Testamento, è titolo riferito a Gesù Cristo. Infatti nell’inno di Col 1,12-20, di Gesù si dice che è “generato prima di ogni creatura”, che “per mezzo di lui sono state create tutte le cose e … in vista di lui…”. La pagina odierna dei Proverbi dice: “…quando non esistevano gli abissi io fui generata… quando fissava i cieli io ero là…”. Pure nel vangelo di Giovanni (1,1-3.14) leggiamo: “In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui… e venne ad abitare in mezzo a noi…”. Per Giovanni dunque il personaggio che prende la parola in questa pagina di Proverbi è il Figlio di Dio incarnato, Gesù di Nazaret. Egli è Uno con la vita e l’azione del Creatore, con lui coesiste da sempre in una relazione vitale e continua d’amore, che lo apre anche al creato e particolarmente agli uomini, in mezzo ai quali egli ‘abita’. Questa pagina biblica solleva un lembo del velo che nasconde il ‘mistero trinitario’ di Dio, Padre, Figlio e Spirito rivelato da e in Gesù Cristo. È possibile anche riconoscere in quella ‘Sapienza’ la ‘voce del creato’ che diventa manifestazione del Creatore che è all’origine del mondo e ‘voce’ che invita gli uomini a mettersi in ascolto per risalire dal creato al Creatore, come dice il Salmo: “I cieli narrano la gloria di Dio e l’opera della sue mani annuncia il firmamento” (18,2).

Salmo 8. “O Signore nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra”.

Inno di lode a Dio creatore, il Salmo 8 è anche una meditazione sull’uomo piccolo e grande insieme. All’inizio (v. 1) e alla fine (v. 10) una acclamazione a Dio apre la preghiera: “O Signore nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra”; al centro (v. 5) il pensiero va all’uomo: “Che cosa è l’uomo perché te ne ricordi, il figlio dell’uomo perché te ne curi?”. L’uomo e il suo stare nel tempo è poca cosa rispetto all’immensità del creato e del suo lunghissimo tempo. Eppure Dio si ricorda e ha a cuore questa piccola creatura a cui affida il creato stesso. E nel creato l’uomo tiene il posto di Dio per prendersi cura dell’immensa opera di Dio. “Poco meno di un Dio”, l’uomo partecipa della gloria e dell’onore di Dio, condividendo la sua cura per il creato.

Rm 5,1-5. “L’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo…”.

In questa pagina l’apostolo Paolo ci parla di Dio e della sua azione. “Giustificati per la fede, siamo in pace con Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo… e abbiamo accesso alla grazia… L’amore di Dio è stato riversato nei nostri per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato”. Sono all’opera Dio, Gesù Cristo e lo Spirito Santo. La redenzione è la nuova condizione dell’uomo in pace con Dio per opera di Gesù Cristo e partecipe dell’amore divino per il dono dello Spirito Santo. Accogliendo Cristo nella fede siamo avvolti dal suo amore, guardati e trattati da lui con favore e benevolenza, potendoci valere di questa condizione non grazie ai nostri meriti ma grazie a Cristo per mezzo del dono dello Spirito Santo. È Dio quindi garanzia e fondamento della nostra speranza. A noi è richiesto un cammino di crescita: attraverso il sacrificio (la tribolazione) sopportato per essere fedeli a Dio, impariamo la resistenza che non viene meno (pazienza) ma si consolida nella speranza di ottenere ciò che ci è stato promesso dal Signore, certi che Dio non viene meno alle sue promesse. Infatti con le promesse Dio ci ha già dato quell’amore con il quale si è legato a noi: quell’amore è già presente e operante in noi nello Spirito Santo che già ci abita. La nostra speranza non può andare delusa perché è fondata solidamente in Dio, nel suo Figlio Gesù e nello Spirito Santo.

Gv 16,12-15. “Quando verrà lo Spirito di verità egli vi guiderà alla verità tutta intera”.

È questa la quinta promessa di Gesù che leggiamo nel vangelo di Giovanni riguardo allo Spirito Santo. Essa annuncia l’azione dello Spirito nei confronti della verità. Missione dello Spirito è rivelare-insegnare-condurre alla pienezza della verità: perciò lo Spirito è detto qui “Spirito di verità”. Gli apostoli prima della pasqua non hanno compreso pienamente Gesù e la sua rivelazione, ma ora sarà “lo Spirito di verità” a introdurli “a tutta la verità”. L’opera dello Spirito è quindi di guidare la Chiesa nel processo di comprensione piena della Rivelazione portata da Gesù Cristo. Non si tratta di nuova rivelazione ma di comprensione di ciò che Gesù ha annunciato: “lo Spirito della verità… non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che ha udito e vi annuncerà le cose future”. L’azione dello Spirito si colloca quindi tra la rivelazione di Gesù e la sua comprensione piena da parte dei discepoli di quanto Gesù ha loro rivelato circa l’opera che il Padre gli ha dato da compiere. Ancora Padre, Figlio e Spirito sono all’opera per l’unica salvezza offerta all’uomo

+ Adriano Tessarollo