Ogni essere umano è prezioso

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VALLI DI CHIOGGIA –  La toccante testimonianza di Gianna Jessen sopravvissuta a un aborto

Ogni essere umano è prezioso

Quando la forza della vita vince su tutto. Lo ha testimoniato, con il sorriso sulle labbra, Gianna Jessen, la trentottenne californiana sopravvissuta a un aborto, che la scorsa settimana è stata ospite della parrocchia di Valli per raccontare la sua storia di amore e di speranza. La madre di diciassette anni aveva deciso di interrompere la gravidanza nel terzo trimestre, con la pratica dell’aborto tardivo salino.

Era stata ricoverata in una clinica e le avevano somministrato la sostanza salina che nel giro di 24 ore dovrebbe provocare la nascita di un bambino morto, bruciato dal sale. Ma non andò così. La bambina nasce viva e, malgrado le previsioni dei medici che la danno per spacciata in poche ore, quella bambina sopravvive. A causa dell’anossia subisce una paralisi celebrale e motoria e i medici assicurano che non potrà mai camminare. Ma Gianna non solo sopravvive, ma fa continui progressi e a tre anni inizia a camminare, con il tutore. «Devo la mia vita a Penny (la donna che la prese a vivere con lei) e a Gesù Cristo che mi ha salvata», racconta Gianna, «Non sono una vittima, non sono una persona senza nome come mi definisce qualcuno, mi sento una vincitrice, ho vinto la disabilità. Non è vero che non ho genitori, sono figlia di Dio. Il Signore va lodato ogni giorno per le persone come Penny che non perdono mai la speranza. I medici dicevano che non avrei mai camminato, invece eccomi qui, sì zoppico, ma mi muovo con le mia gambe».

Pochi mesi fa Gianna ha partecipato anche alla maratona di Londra, riuscendo a arrivare al traguardo.

«Ora ho un nuovo obiettivo», racconta la donna, «scalare una montagna. Nulla è impossibile quando si ha Dio come padre (e sorride). La mia paralisi celebrale è un dono, mi è stata data per arrivare a Gesù. Non sono stata fatta per una vita normale, sono stata fatta per una vita straordinaria».

Gianna ha parlato oltre un’ora a ruota libera, raccontando la sua storia e la forza della vita, poi ha risposto alle domande della folta assemblea. In chiesa anche il sindaco Giuseppe Casson e il presidente della Pro Loco Marco Donadi che hanno aiutato don Simone Bottin, ideatore dell’evento, nell’organizzazione. Il sindaco ha donato una targa alla Jessen per ringraziarla a nome della città per il messaggio di amore che sta portando in giro per il mondo. La Jessen è stata ospite del Congresso degli Stati Uniti, della Camera dei comuni del Regno Unito, ha tenuto conferenze a Melbourne, a Firenze e in molte altre città.

Alla sua storia è ispirato il film “October baby” del 2011 che ha sbancato i botteghini in America. Di lei ha parlato anche Madre Teresa di Calcutta che l’ha definita uno strumento di Dio per ricordare al mondo che ogni essere umano è prezioso.

Elisabetta Boscolo Anzoletti