La festa dello Sposo

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I GIORNI

La festa dello Sposo

Tra domenica e lunedì si sono rincorsi i vangeli delle nozze: dapprima Gesù viene invitato alle nozze di Cana; quindi si presenta come lo sposo. Quel Gesù che ha cambiato l’acqua in vino per la festa degli sposi, è lui stesso lo sposo che festeggia con gli invitati. Egli è addirittura il vino nuovo che si riversa negli otri di ogni nuova giornata. Dolcemente canta Adriana Mascagni “Al mattino, Signore, al mattino / la mia anfora è vuota alla fonte / e nell’aria che vibra e traspare / so che puoi farmi grande, Signore”. Dove si possono riscontrare i luoghi e i momenti della sua presenza, che rendono grande e lieta la festa?

Gesù risorto permane nella storia e nella nostra stessa vita e ne pervade gli avvenimenti. Il Verbo che si è fatto carne continua ad abitare nelle nostre case, pone la sua dimora nella vita degli sposi che si amano, nei figli accolti e benedetti, e persino il dramma della malattia acuisce la forza dell’amore. Accade nelle maniere più nuove e impensate. Come si vive in casa quando nasce un bambino? Come si vive in famiglia quando il giovane papà si ammala di sla? Si rivoluzionano la vita, gli orari, i pranzi e le cene e le notti. Si apre la casa al medico, ai familiari, agli amici; si organizzano i turni, si prendono culle e aggeggi per tutte le varie incombenze. Un punto affettivo diverso si impone, una presenza nuova. Lo dicono tutti i genitori, che con la nascita di un bambino niente è più come prima; lo vediamo con i nostri occhi in casa di una persona malata. Nel contesto di una famiglia, Cristo è un avvenimento che investe ogni cosa e rende l’uomo più umano: tempo e spazio, affetti e lavoro; tutto da Lui prende valore e consistenza. E allora, può persino accadere che una giovane sposa, mamma di due piccoli bimbi, al funerale del marito malato di Sla – intensamente e a lungo accudito con l’assistenza di tanti amici – si esprima in un modo imprevisto e sorprendente. Al termine della celebrazione la donna sale all’ambone, non appena per ringraziare la folla di persone intervenute a pregare, ma per cantare la certezza della fede e dell’amore. Con voce limpida e certa canta: “Ora so che il Suo amore è grande… che m’amerà per sempre… Lui mi assicura che fatica e dolore non sono senza una speranza; per questo io Lo seguo e Lui è il mio Signor…”. Lo Sposo Gesù accoglie la vita che nasce e che muore, e dona la certezza di un Amore che permane.

don Angelo