San Martino

Facebooktwitterpinterestmail

11 novembre

San Martino

Mercoledì 11 novembre ricorre la festa di San Martino, patrono di Sottomarina da tempo immemorabile. Universalmente conosciuto per aver donato parte del suo mantello a un povero che mendicava, San Martino nacque nel 315 a Sabaria (Ungheria). Dopo aver servito nell’esercito imperiale, il vescovo Sant’Ilario lo ordinò sacerdote nel 360, divenendo poi vescovo di Tours. Nel territorio di Chioggia, per la festa di San Martino, era viva la tradizione, la sera della vigilia, portare gli auguri di calle in calle da parte di gruppi di donne, specializzate nel cantare le famose “villotte de S. Martin”. Queste compagnie ricevevano dagli abitanti salami, fagioli, qualche braciola di maiale, bottiglie di vino e le famose zucche “baruche” chioggiotte. “Per San Martino ogni mosto è vino” oppure “San Martin castagne e vin”, quest’ultimo proverbio era molto ricorrente nel basso Veneto, dove si festeggiava questa ricorrenza con questi alimenti tipici della stagione. A Venezia – nel giorno di San Martino – è tuttora viva la consuetudine di preparare il tipico dolce di pasta frolla a forma di cavaliere, ricoperto di glassa e cioccolatini, quale dono per i bambini.

Ricordiamo, infine, che nella nostra città, tra gli edifici religiosi più pregevoli, figura la chiesa di San Martino (vedi foto). Tale edificio venne costruito dopo la guerra di Chioggia (1378-1380), al posto delle antiche chiesa di San Martino, San Matteo e Sant’Antonio abate che figuravano in “Clugia minor”, l’attuale Sottomariana, dopo che tale località fu distrutta completamente dai Genovesi. In tale tempio figuravano due polittici trecenteschi – ora esposti nel Museo diocesano d’arte sacra – attribuiti alla bottega di Paolo Veneziano e considerati fra le opere pittoriche più antiche di Chioggia: uno descrive episodi della vita di San Martino, l’altro episodi legati alla B. V. Maria.

Annotiamo, infine, che il 3 maggio 1712 il Senato della Serenissima repubblica di Venezia autorizzò di rifabbricare la chiesa di S. Martino nello stesso sito dove era stata distrutta nel corso della cosiddetta “Guerra di Chioggia” (1378-1380), con facoltà di tenervi un sacerdote per “consolatione spirituale di quel popolo”. Nel successivo gennaio 1811, la parrocchia di San Martino si rendeva canonicamente autonoma dalla parrocchia della cattedrale di Santa Maria Assunta di Chioggia, dalla quale dipendeva, facendone parte integrante.         

G. Aldrighetti