Immigrazione, accoglienza e solidarietà

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comitato DELLA croce di cavarzere. Incontro di testimonianza e di riflessione

Immigrazione, accoglienza e solidarietà

Il Comitato della Croce di Cavarzere ha organizzato un incontro sui temi dell’immigrazione, accoglienza e solidarietà presso l’Auditorium di San Nicolò di Chioggia. L’incontro, che si è tenuto il 20 ottobre alle ore 10, ha visto fra il pubblico la presenza del sindaco Giuseppe Casson, di membri delle Forze dell’Ordine e di alcune classi di Scuole Secondarie di I e II grado. Il moderatore Luigino Zuin, presidente del “Premio bontà”, ha sottolineato che i fatti positivi vanno evidenziati: nello specifico l’azione congiunta della Guardia Costiera, degli abitanti di Lampedusa, della Marina e della Finanza ha permesso di salvare molte vite (portando ad assegnare loro il Premio Bontà). Mostrando un filmato su Lampedusa, dove alle bellezze naturali si contrapponeva il dramma dell’emigrazione, intervallate da immagini del film “Terraferma”, Zuin ha evidenziato come l’impegno dei cittadini di Lampedusa abbia lasciato un segno indelebile in Europa. Citando testimonianze dell’emigrazione italiana dei primi del ‘900 (lettere sulle condizioni disumane dei viaggi e sulle vite perdute fra le sofferenze) ha sottolineato il fatto che il dramma dell’emigrazione fa parte della memoria collettiva italiana e non va dimenticato. Quello che vivono oggi questi uomini ci deve fare meditare: i muri non servono e chi affronta queste odissee lo fa perché non ha speranze di vita nel suo paese. Mons. Francesco Zenna ha cercato di spiegare che il problema è posto nel conflitto fra due posizioni: l’esigenza di salvaguardare la nostra civiltà con le sue regole e tradizioni e lo spirito di accoglienza, solidarietà e carità. Si può uscire da questa dicotomia con la ragione, non con l’emotività, quindi valutare un fenomeno non arrestabile, cogliendone gli aspetti positivi (forze giovani e potenzialità in nuce). Si deve maturare un equilibrio fra la deriva demagogica e una proposta profetica, deve crescere il senso civico e va costruito un buon impianto etico che volga l’attenzione primaria alla persona. Elena Favaretto che è stata volontaria per 3 anni in Nigeria ed ora si occupa qui dell’accoglienza di giovani emigrati, si rivolge ai ragazzi in platea chiedendo di abbandonare le paure e mostrare apertura verso gli altri (a volte bastano un saluto ed un sorriso).

È stato mostrato un filmato, “Uno come me”, nel quale i 200 ragazzi ospiti del nostro territorio svolgono varie attività, accolti ed aiutati dai volontari. Un breve video sull’opera meritoria della Guardia Costiera ha preceduto l’intervento del Comandante Generale del Corpo di tutte le Capitanerie di Porto Italiane e Guardie Costiere, Ammiraglio Felicio Angrisano. L’Ammiraglio ha ricordato che il 3 ottobre 2013 un barcone si capovolse con la conseguente perdita di centinaia di vite umane, questo fatto aprì i cuori della Comunità Europea, fino ad allora indifferenti. Dal 1991 sono state salvate 700.000 persone, questo “miracolo” ci testimonia che esistono organizzazioni che hanno fatto della loro missione uno scopo di vita. Salvando delle persone si vede come cambino i loro sguardi e passino dalla paura alla speranza. Nel momento del bisogno il colore dell’uniforme non esiste, quello che resta è solo il pulsare del cuore: questa è l’Italia! Per concludere Luigino Zuin ha ricordato ai ragazzi presenti che il nostro pianeta è in mano loro: tramite la salvaguardia della terra, la lotta alla povertà ed alla guerra, la sobrietà dei consumi ed un cambiamento del modo di vivere potranno cambiare il futuro. Chiamati sul palco il sindaco Giuseppe Casson, Fiorenzo Tommasi presidente del Comitato della Croce, il collaboratore Marco Genta ed il sostenitore Luciano Boscolo Cucco vi è stato un conclusivo scambio di doni.

Nella Talamini