Addio, padre Nestore

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Addio, padre Nestore

UN ESEMPIO DI FEDE E SEMPLICITÀ, PER TUTTI

Padre Nestore (Guerrino) Minutti (vedi foto) è ritornato alla casa del Padre venerdì 6 marzo, nella Fraternità dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini di Conegliano (Treviso), alla veneranda età di 97 anni. La santa Messa esequiale è stata celebrata nella chiesa dei Cappuccini di Conegliano, al mattino di lunedì 9 marzo, alla presenza di numerosi confratelli e fedeli, provenienti anche dalla nostra città. Nato a Treppo Grande (Udine) l’11 gennaio 1918, a nove anni entra nel seminario serafico di Rovigo, con la successiva professione religiosa il 21 settembre 1935. Negli anni 1938-1940 Padre Nestore lo troviamo studente di filosofia a Padova – nel convento dei Cappuccini di Santa Croce – dove San Leopoldo Mandiç dispensava il sacramento della Riconciliazione, avendo così il dono di conoscere questo grande Santo. Ordinato sacerdote nella basilica della Madonna della Salute in Venezia dal patriarca card.

Adeodato Piazza, il 6 luglio del 1941 viene destinato al convento di Santa Croce di Aidussina e nel dicembre del 1942 in quello di Fiume del Carnaro, come cappellano e assistente diocesano dei giovani. Alla fine del secondo conflitto mondiale viene arrestato dalle milizie del maresciallo Tito e sottoposto ai lavori forzati nei campi di concentramento di Fiume, Maribor e Lubiana, con il pericolo costante della condanna a morte, più volte ventilata e più volte, miracolosamente, rimandata, sino alla liberazione e al ritorno in Italia nel 1949. Svolge così, negli anni a seguire, edificante ministero pastorale, sovente anche come guardiano, nei conventi di Castelmonte, Verona, Rovigo, Belluno, Schio, Gorizia, Conegliano, Trieste e Lendinara. Da quest’ultima località viene trasferito a Chioggia, il 7 agosto del 1981, dove, per un trentennio, dispenserà il sacramento della Riconciliazione ad una moltitudine di fedeli, oltre che a sacerdoti e religiosi, presso la Fraternità cappuccina della parrocchia-santuario della B.M.V. della Navicella e poi presso la chiesa del cimitero di Borgo S. Giovanni. Nel 2001, così scriveva all’amato Padre, nel convento di Chioggia, il Ministro Provinciale Fra’ Urbano Bianco: “A te fratello e padre dall’animo affascinante, dallo spirito francescano genuino, dalla testimonianza provocante e feconda di santità, mi unisco, con il grazie pieno e la totale venerazione della Provincia Veneta dei Frati Minori Cappuccini, nel fausto anniversario del 60° della tua ordinazione presbiterale”. Ai tanti chioggiotti che lo hanno conosciuto e avuto per Padre spirituale, non è sfuggita, invero, la vita virtuosa di questo figlio di San Francesco, che faceva straordinariamente bene le cose di ogni giorno, con estrema umiltà, trasformando tutti i momenti e le circostanze della sua esistenza in occasioni per amare il Signore e servire con gioia i fratelli.

Giorgio Aldrighetti

“da Nuova Scintilla n.11 del 15 marzo 2015”