Un mini-ritiro spirituale

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Un mini-ritiro spirituale

Il vescovo con i sacerdoti ospiti nella Casa del Clero di Cavarzere

Martedì 2 dicembre, il nostro vescovo ha fatto visita ai sacerdoti ospiti presso la Casa del Clero “Madonna del Cenacolo” di Cavarzere e si è intrattenuto familiarmente fino al pranzo compreso. L’incontro è iniziato con la recita dell’Ora Media; è seguita una riflessione sul tema della spiritualità dell’Avvento e poi la concelebrazione eucaristica ha suggellato l’incontro di preghiera. Un vero mini-ritiro spirituale offerto ai sacerdoti malati ed anziani, impossibilitati a partecipare ai ritiri mensili che si tengono nella Casa di spiritualità a Sant’Anna. Parlando dell’Avvento il presule ha esordito ricordando che gli Ebrei questo tempo lo hanno vissuto nell’attesa della sua realizzazione; noi lo riviviamo nella celebrazione liturgica, orientati al suo ultimo ritorno alla fine dei tempi.

 

Le Scritture del N.T. ci dicono che l’attesa del popolo ebraico ha avuto compimento. “Mi affascinano sempre – commentava il vescovo – i passi proposti per la liturgia del Natale presi dalla Lettera di S. Paolo a Tito: “È apparsa infatti la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini. Ma quando apparvero la bontà di Dio, Salvatore nostro e il suo amore per gli uomini, Egli ci ha salvati”. (cf Tito 2, 11; 3, 4-5). Questi testi ci aiutano a comprendere il mistero che celebriamo nella festa del Natale: in Gesù di Nazaret Dio si manifesta a noi come grazia che porta salvezza e come bontà e amore per gli uomini: Dio Salvatore nostro, Egli ci ha salvati: ecco il Vangelo del Natale. Con un’ampia carrellata sui fatti descritti dagli evangelisti, il vescovo ha messo in risalto questa “benevolenza” dell’Altissimo che è un “sentimento” di Dio e che trova la sua origine proprio nel suo cuore che si apre a noi con bontà e dolcezza così sovrabbondanti che Egli le riversa con una sollecitudine che non viene mai meno, persino anche verso gli ingrati: “Egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi” (Lc. 6, 35). Ciò che sta a cuore a Dio è salvare l’uomo, sottolineava ancora il presule e, citando anche il Vangelo di Giovanni che ricorda come Egli sia venuto “tra i suoi” ma purtroppo, aggiungeva amaramente, “i suoi non lo accolsero”, concludeva con un forte appello all’accoglienza. “I presepi che con tanta cura e gioia prepariamo nelle nostre case e nelle nostre chiese, siano “memoria” non solo di Gesù che viene con amore e benevolenza, ma anche della disponibilità e amorevolezza con cui lo accogliamo come Maria e Giuseppe; a Lui andiamo con gioia come i pastori; lo riconosciamo e lo preghiamo come Signore e Salvatore nostro e di tutti, come hanno significato i Magi con i loro doni”. Il vescovo itornava il giorno dopo, mercoledì 3, sempre nella Casa del Clero per partecipare all’incontro mensile dei sacerdoti del Vicariato e offrire un ulteriore stimolo di riflessione. Oltre alle tematiche in programma, il vescovo si è soffermato sulla preziosità di questo tempo forte dell’Avvento in cui il Signore si fa a noi vicino e si fa trovare, ed esortava tutti a coltivare la spiritualità della ricerca e del desiderio.

Grazie, monsignore, per la “lezione” impartita, e… Buon Natale! (L. D. N.)

 

da NUOVA SCINTILLA 48 del 21 dicembre 2014