Dal Concilio ai piani pastorali locali

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Week End formativo della Caritas diocesana

Dal Concilio ai piani pastorali locali

Una trentina di persone (quaranta il sabato) hanno partecipato al fine settimana formativo che tradizionalmente la Caritas Diocesana propone agli operatori e agli animatori delle Caritas parrocchiali e dei centri di ascolto. Tema affrontato è stata la comprensione dei Piani pastorali che la chiesa italiana si è data come attuazione delle indicazioni del Concilio Vaticano II. Padre Mauro Pizzighini, già direttore della rivista “Settimana” del Centro Editoriale Dehoniano, ha guidato la riflessione durante la giornata di sabato. Interessante il cammino di una chiesa che in Italia trova le indicazioni della sua prassi pastorale in un continuo ascolto di ciò che nasce all’interno delle Chiesa Locali e si sforza di attualizzare il Vangelo in forte sintonia con i grandi cambiamenti culturali in Italia di questi ultimi quarant’anni.

Non è stato sempre un cammino facile – ha aggiunto padre Pizzighini – anche per la grande ricchezza e complessità che il cattolicesimo italiano ha spesso avuto di decennio in decennio. Intuizioni che hanno trovato nella Caritas Italiana un luogo e uno spazio privilegiato: un vero e proprio laboratorio di idee. Padre Pizzighini vede in Verona una svolta marcata e precisa della pastorale: avere accettato l’umano come porta d’ingresso nelle relazioni con le persone, anzi la sfida di comunicare la fede attraverso l’umano che a noi si presenta e che a Verona era specificato in cinque ambiti: vita affettiva, lavoro, fragilità, tradizione e cittadinanza. Sono ambiti che oggi domandano ai credenti laici e ai loro pastori una grande capacità di studio e di aggiornamento e un confronto chiaro e sincero con la cultura della postmodernità. Complice il fatto che con l’entrata dell’ora legale si riposava un’ora in più, abbiamo praticamente ‘fatto notte’ con la discussione del dopo cena.

La mattinata è stata dedicata ad una presentazione del prossimo Convegno Ecclesiale di Firenze (9-13 novembre 2015): “In Gesù Cristo un nuovo umanesimo”. Un momento che poi ha rappresentato anche un’occasione per ripensare in maniera più riflessiva sul cammino formativo che stiamo avendo con il Centri di Ascolto presenti nel territorio diocesano. Capacità di rapporto con il territorio; bisogno di competenze nuove riguardo situazioni inedite che vengono alla luce; formazione dei volontari come imprescindibile per una testimonianza credibile di carità delle nostre comunità parrocchiali; rapporti formali con il territorio di appartenenza.

Ultimo aspetto è stata una comunicazione sul corso di aggiornamento del clero svoltosi a Torreglia a metà ottobre e che trattava i rapporti con il Territorio: si sono rese note le linee sulle quali la Chiesa locale intende lavorare, come ad esempio la mappatura dei Centri di Ascolto e dei servizi di pronta accoglienza (che ancora non sono in essere), l’uso dei fondi otto per mille e il bisogno di una pastorale integrata che ricomprenda in chiave di servizio gli itinerari dell’iniziazione cristiana e della preparazione al Matrimonio. (Mc)

 

da NUOVA SCINTILLA 41 del 2 novembre 2014