In cammino…

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Il conferimento del Lettorato in diocesi a quattro candidati al diaconato permanente

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Lo scorso sabato 18 ottobre, nella festa liturgica di San Luca evangelista, nella Basilica di San Giacomo, si è svolto il Rito del conferimento del Lettorato a quattro adulti della nostra diocesi, in cammino verso il Diaconato permanente: Giuseppe Di Trapani (comunità parrocchiale Taglio di Po), Paride Marcato (Volto di Rosolina), Tomas Pregnolato (Scalon di Porto Viro), Giuliano Scarpa (Salesiani di Chioggia).

La celebrazione, presieduta dal vescovo Adriano e concelebrata da una decina di sacerdoti provenienti dalle parrocchie dei candidati e da altre Comunità della diocesi, ha voluto e saputo esprimere il profondo significato dell’accoglienza da parte della Chiesa di queste persone che, nel loro stato di sposati e non, si mettono al servizio della Chiesa stessa rispondendo con generosità ad una specifica chiamata da parte di Dio. Nell’omelia il vescovo ha esortato i candidati al Lettorato ad essere amanti di quella Parola che sono chiamati a conoscere ed approfondire sempre di più fino ad incarnarla nella loro vita per poterla, poi, donare ai fratelli.

 

Particolarmente emozionante è stato il momento in cui i quattro novelli Lettori hanno espresso di fronte al vescovo ed alla Comunità il proprio sì a Dio, seguito dalla consegna del Libro della Scrittura.

Partendo proprio da questo gesto della consegna, il vescovo Adriano ha posto l’accento sul dovere che hanno i laici, primi fra tutti i Lettori istituiti, a mettersi al servizio della proclamazione della Parola di Dio nelle celebrazioni eucaristiche in particolare del Giorno del Signore. Devono, cioè, prendere sempre più coscienza della preziosità del servizio loro affidato e di quanto sia importante quella Parola che sono chiamati a proclamare. Per questo ha esortato i neo Lettori a curare, nelle loro Comunità di servizio, la preparazione dei fedeli alla comprensione della parola di Dio e di non tralasciare di ricordare quelli che sono i requisiti fondamentali del Lettore: la conoscenza, la meditazione e la testimonianza della Parola di Dio.

La presenza anche di altre persone in cammino verso il Diaconato permanente, che nella nostra diocesi hanno raggiunto quest’anno il numero di nove, ha suggerito al vescovo di sottolineare l’importanza anche per la nostra Chiesa locale di questo servizio e a fare in modo che sempre più ci siano laici, sposati e non, che con il loro sì al Signore si mettono al servizio dei propri fratelli

La celebrazione dell’Eucaristia e il Rito si sono svolti in un forte clima di commozione e di viva partecipazione in particolare delle famiglie, dei figli, e di tanti amici dei festeggiati. (Cesare e Cristina Bellemo)

Lettorato. La testimonianza di Tomas Pregnolato

Un’emozione unica”

Il percorso di preparazione è stato doverosamente lungo ed intenso. Il primo passo verso il Diaconato è stato ufficializzato sabato 18 alle ore 16.30 nella chiesa di S. Giacomo a Chioggia. Il vescovo Adriano ha conferito il ministero del “Lettorato” al portovirese Tomas Pregnolato 38 anni, residente a Taglio di Donada, impegnato professionalmente presso la Casa di riposo “Madonna del Vaiolo” a Taglio di Po e presentato al vescovo dal parroco di Scalon il salesiano don Agostino. Assieme a tre altri colleghi di Taglio di Po, Volto di Rosolina e di Chioggia desidera abbracciare il “Diaconato” permanente che lo abiliterà a svolgere diverse mansioni ecclesiali, ad eccezione del “confessare” e di “celebrare la S. Messa”, sulle orme di San Francesco d’Assisi. Tomas è da tempo anche “Ministro del Terz’ordine francescano portovirese e tagliolese (riservato ai laici che vivono lo spirito di San Francesco) ed ora anche della zona della provincia di Rovigo. La sua gratitudine va al vescovo, al vicario generale della diocesi mons. Francesco Zenna, a don Agostino e al rettore del Seminario don Danilo che lo hanno accompagnato e pure ai Frati minori che reggono la parrocchia di Taglio di Po e alle Clarisse del Monastero di Contarina. Tradisce intima gioia quando confida: “Devo dirti che è stata un’emozione unica, come, penso, sposarsi; a fatica riuscivo a trattenere le lacrime”.     (Francesco Ferro)

 

da NUOVA SCINTILLA 40 del 26 ottobre 2014