Saggezza, impegno e fedeltà

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PETTORAZZA PAPAFAVA. 50 anni di sacerdozio per mons. Alfredo Mozzato

Saggezza, impegno e fedeltà

Ci sono molte occasioni nella vita per festeggiare, tutte buone. Ma non a tutti accade di avere motivi speciali da condividere nella gioia e nella gratitudine. Mons. Alfredo Mozzato, ordinato sacerdote dal Vescovo Giovanni Battista Piasentini il 3 ottobre del 1964, ha festeggiato il 50° anniversario della sua ordinazione sacerdotale domenica 5 ottobre insieme a parenti, amici, confratelli sacerdoti e a tutta la comunità della Parrocchia-Santuario Beata Vergine delle Grazie di Pettorazza Papafava. “Signore Gesù, grazie per avermi fatto tuo ministro: rendimi uomo di fede robusta.

Allieta il tempo che mi resta da vivere con la gioia della Tua amicizia, la tenerezza della Madre celeste, la fecondità della dedizione, la bellezza dell’umiltà, lo splendore della saggezza, il fulgore del silenzio, la tenacia dell’impegno, la roccia della fedeltà”, con queste parole don Alfredo ha voluto ringraziare il Signore per avergli fatto il dono della chiamata. Alle 10,30 don Alfredo ha fatto il suo ingresso in una chiesa gremita, accompagnato dalle sorelle, dai nipoti e pronipoti, da tanti amici e dai sacerdoti concelebranti, ha subito reso omaggio alla venerata immagine della “Madonna delle Grazie” alla quale è legato da profonda e particolare devozione. All’inizio della Messa ha ringraziato gli amici sacerdoti presenti, fra i quali mons. Cristoforo Pawlina, rettore dell’università metropolitana di Varsavia, mons. Paolo Vittorio Vianello della Segreteria di Stato Vaticana, mons. Giuliano Marangon, mons. Umberto Pavan e don Giovanni Lodo (suo compagno di Seminario). “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”, così recitava il Vangelo del giorno. È necessario per noi tutti scoprire il Cristo che è la pietra angolare dell’edificio in pietre vive che è la Chiesa, alla quale noi tutti apparteniamo con il battesimo. A Gesù don Alfredo ha detto il suo “Eccomi” per iniziare, 50 anni fa, il suo cammino di sacerdote che è stato segnato dal continuo spendersi per gli altri, per dare il conforto di una preghiera, di un sostegno della fede nelle difficoltà, per dare il perdono per gli errori e le mancanze di fronte all’immenso amore di Dio, il dono dei Sacramenti, le S. Messe celebrate in tutti questi 18.650 giorni di sacerdozio e l’importante servizio come Vicario Generale della Diocesi e tutti gli altri rilevanti compiti che è stato chiamato a svolgere a favore della comunità diocesana. Ha ben evidenziato nell’omelia mons. Cristoforo Pawlina: “Caro Don Alfredo, in questo giubileo d’oro di sacerdozio, quante S. Messe, quante persone confermate nella fede, quanti consigli dati. Tutto questo lo hai sempre svolto con la delicatezza del tuo carattere e il sorriso che ti contraddistingue. … Per il futuro, cinquant’anni di sacerdozio non è tempo di tramonto ma di pianificare. Non sappiamo cosa ha in serbo la provvidenza divina. “Finché vivrò potrò fare del bene”. L’uomo che ama non conta il tempo, ama e basta. Caro don Alfredo apprezza le tue esperienze, porta l’amore dove non c’è e l’amore ti troverà!”. Il Santo Padre, Papa Francesco, ha inviato la sua benedizione a don Alfredo e messaggi di gratitudine sono giunti anche dal Segretario di Stato mons. Pietro Parolin, da S.E. mons. Cesare Bonivento (suo compagno di Seminario) e dal Vescovo Adriano Tessarollo. Il sindaco di Pettorazza, Gianluca Bernardinello, ha portato il saluto della comunità civile dando lettura di una pergamena. La celebrazione è stata animata dal coro “Voci di Colori” e dalla soprano Alice Molon. Al termine, don Alfredo ha salutato e ringraziato personalmente ogni persona presente. Un grazie corale va a don Alfredo, per la testimonianza di fede offerta in questi 50 anni alla comunità diocesana. Gli auguriamo di proseguire nel suo ministero ancora a lungo e di continuare (come sta facendo) ad aiutare tante persone ad incontrare il Signore e ad affidarsi a Lui. (Raffaella Pacchiega)

 

da NUOVA SCINTILLA 38 del 12 ottobre 2014