I Vianello e lo stemma dell’isola

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Ognissanti di Pellestrina. Oggi l’ingresso di don Damiano

I Vianello e lo stemma dell’isola

Questa domenica fa il suo ingresso nella chiesa di Ognissanti di Pellestrina il nuovo arciprete don Damiano Vianello, la cui famiglia – che affonda le radici in tale isola – porta per stemma: “D’azzurro, alla scala posta in banda, con addestrata una croce latina, accompagnata al capo da tre stelle (6), il tutto d’oro”. Tale insegna araldica la troviamo anche nel secondo quarto dell’unico e vero stemma di Pellestrina, (vedi foto) conferito, con imperiali regie lettere patenti del 4 Gennaio 1853, da S.M.I.R.Ap. Francesco Giuseppe d’Absburgo, a tale località, che, a quei tempi, era Comune.

Nello stemma inquartato figura, infatti, nel primo quarto lo stemma della casa Busetto, nel secondo, come ricordato, l’insegna Vianello, nel terzo quello della casa Zennaro e nel quarto quarto l’emblema della casa Scarpa, famiglie queste, tutte longeve nell’isola. Annotiamo che, approssimandosi la fine del secolo scorso, nella stampa locale ebbe ampio risalto la notizia che uno studioso pellestrinotto, dopo approfondite ricerche presso la biblioteca del museo Correr di Venezia, rinvenne il primigeno e vero stemma di tale località – sino allora sconosciuto – in una tavola acquerellata del “Blasone veneto” del cosmografo Padre Vincenzo Maria Coronelli (1650-1718) dove, per Pellestrina, figurava uno scudo di bianco al leone rampante di rosso, mentre per Chioggia, in un’altra tavola, uno scudo d’azzurro, sempre al leone di rosso. Ci sia permesso di far osservare che l’abate Coronelli non aveva grande dimestichezza con l’araldica – dotta e complessa scienza documentaria della storia – non accorgendosi, tra l’altro, che Pellestrina, a quei tempi, non poteva disporre di uno stemma civico proprio, in quanto ricadente sotto la giurisdizione del Comune di Chioggia. Infatti lo stemma di Pellestrina, presente nella tavola del Coronelli, è invece proprio quello del Comune di Chioggia, “d’argento al leone di rosso”, mentre per Chioggia, per una delle tante stranezze e superficialità del Coronelli, lo scudo porta il campo errato, d’azzurro. (Giorgio Aldrighetti)

 

 

da NUOVA SCINTILLA 37 del 5 ottobre 2014